Battleborn – Recensione

Battleborn va a inserirsi in un mercato che sta lentamente iniziando a scoprire il genere dei MOBA: su PC è una tipologia di gioco ormai largamente diffusa, mentre inizia solo adesso ad affacciarsi in maniera decisa anche su console, e lo fa principalmente attraverso produzioni distribuite in formato digitale. Gearbox, team famoso nella scorsa generazione sopratutto per il franchise di Borderlands, prova a cogliere la palla al balzo e lancia Battleborn: un prodotto che mischia quelle che sono le caratteristiche tipiche dei MOBA a quelle che invece appartengono agli sparatutto multiplayer in prima persona. L’obiettivo, palese, è favorire l’ingresso di questo genere su console in maniera graduale, sposando un mix che possa permettere una curva d’apprendimento molto docile.

[easyazon_link identifier=”B00YTZ7RH6″ locale=”IT” tag=”web051-21″]Le migliori offerte su Battleborn per Xbox One! [CLICCA QUI!][/easyazon_link]

Battleborn – Recensione: Uno per tutti, tutti per uno

Battleborn Recensione 02

Non si perde troppo tempo in Battleborn, fatta eccezione per il lungo prologo che pone le basi di una storia e di un universo che comunque vengono lasciati andare troppo facilmente. Sebbene l’elemento predominante sia chiaramente il gioco in multiplayer, lo sviluppatore ha infatti provato a inserire in ogni caso una campagna single player, che comunque si perde in un semplice elenco di otto missioni da completare in una scarsa decina di ore. I brevi filmati tra un incarico e l’altro sono solo un protesto per imbracciare le armi, mentre ben più complesse e meglio confezionate sono le scene di apertura e chiusura dell’avventura, anche se il loro stile particolare (l’opening è un cartoon americano con musica hip-hop) stona un po’ con quello del resto del gioco.

Ad ogni modo, parliamo di un elemento accessorio, dato che il vero fulcro dell’esperienza ludica di Battleborn è dato dalla presenza di due differenti sezioni multiplayer: una dedicata al PvE, e quindi a quelle missioni della campagna che possono essere affrontate in cooperativa, l’altra invece relativa al PvP, con tre modalità di gioco che permettono a due team di giocatori di sfidarsi tra loro. Ora è opportuno fare un distinguo, perché il gioco ha effettivamente qualcosa da offrire in più se approcciato in modalità PvP.

Battleborn Recensione 03

Giocando in PvE, dunque affrontando in cooperativa le otto missioni della campagna, si perde un po’ il gusto e l’imprevidibilità che contraddistingue il multiplayer competitivo. È un discorso che vale in fondo per qualsiasi gioco simile effettivamente, ma in questo caso il concetto è maggiormente amplificato dal fatto che il level design delle missioni non è nulla di eccezionale e scade presto in una fastidiosa ripetitività che spinge a buttarsi subito sui server del PvP. Ci si diverte, perché comunque il sistema di gioco è ben realizzato e profondo di per sé, ma è chiaro che sotto questo punto di vista Battleborn delude: figurarsi se avete intenzione di giocarlo totalmente da soli. In quel caso non diciamo che non ne valga assolutamente la pena per non far passare un messaggio sbagliato, ma di certo non è ciò per cui è stato progettato il gioco. Se non altro, riteniamo che il PvE sia fondamentale per apprendere le fondamenta della struttura di gioco e iniziare ad entrare in confidenza con i 25 personaggi selezionabili (inizialmente solo 7, in attesa di sbloccarli tutti), differenti per equipaggiamento e categoria. A quel punto sarà consigliabile addentrarsi nella giungla del PvP.

È qui infatti che Battleborn esprime la sua ragion d’essere, perché il multiplayer competitivo sfrutta al massimo le potenzialità insite nel gameplay, un mix intelligente, seppur imperfetto, tra FPS e MOBA. Vince il gioco di squadra e chi ha in mente di provare a fare tutto da solo non si divertirà, bollando questa produzione come qualcosa che non è. Abbiamo letto in questi lunghi giorni che ci hanno separato dal lancio alla recensione di molti confronti tra Battleborn e Overwatch: la verità è che i due titoli, seppur dallo stile molto simile, condividono veramente poco, se non gli obiettivi e il periodo di lancio. Il prodotto Gearbox, e specialmente il multiplayer competitivo lo dimostra, richiede molta tattica per divertirsi e per avere ragione dei team più allenati. È importante soprattutto cimentarsi nella scoperta delle caratteristiche di ogni personaggio, per trovare sia quello più adatto alle proprie preferenze, sia quello che, per la sua classe, può conferire il miglior apporto alla squadra in quella partita. Sono tre le modalità di gioco presenti nel PvP ed è chiaro che la composizione del team debba variare a seconda degli obiettivi proposti: purtroppo non è una cosa che dipende dal gioco, ma è la community che deve essere abbastanza capace e matura da capire che non si tratta di uno sparatutto per solitari. Durante le nostre partite ci è capitato di incontrare formazioni comprendenti cinque componenti della medesima classe: fortissimi quindi in un elemento, troppo deboli negli altri per competere. La chiave è il giusto bilanciamento tra le varie parti e capire quale delle tre categorie per ogni eroe possa essere la migliore in partita.

Battleborn Recensione 04

C’è qualche problema di matchmaking, che non risulta velocissimo proprio nel PvP, mentre la situazione migliora quando si affrontano le partite in cooperativa. Nulla di gravissimo a nostro modo di vedere, anche perché un paio di aggiornamenti hanno un po’ sistemato le cose dal lancio ad oggi. Altra problematica, oltre a quella già citata di una certa noia e ripetitività per il PvE, riguarda la nascita di momenti un po’ caotici all’interno delle partite, specialmente proprio in cooperativa. È chiaro che dipende anche dal modo in cui i propri compagni approccino la missione, ma è inevitabile che in certi casi si ha come l’impressione di sparare un po’ a caso solo per cercare di racimolare qualche punto in più. Non abbiamo inoltre apprezzato la scelta di bloccare il frame a 30 per secondo su PlayStation 4: ok, è una decisione che ha permesso di mantenere una risoluzione nativa a 1080p, ma data la frenesia e la velocità degli scontri da gioco avremmo trovato più indicato un compromesso per garantire comunque una fluidità fissa a 60 FPS. Se non altro, il Full HD pieno permette di esaltare meglio l’ottimo impatto visivo di Battleborn, cui motore grafico si pregia di uno stile cartoonesco e colorato, regalando ambientazioni belle da vedere seppur non particolarmente originali.

[easyazon_link identifier=”B00ZI1ZV7S” locale=”IT” tag=”web051-21″]Le migliori offerte su Battleborn per PlayStation 4! [CLICCA QUI!][/easyazon_link]

Battleborn – Recensione: Commento Finale

Battleborn è un gioco interessante, che ha il merito di mettere insieme la struttura di un tradizionale FPS multiplayer con quella di un MOBA per creare un mix funzionale, seppur imperfetto. La somma delle singole parti funziona, ogni elemento preso a sé non è invece particolarmente originale ed è semplicemente la riproposizione di cose già viste altrove. Non pienamente brillante come Borderlands, resta comunque una delle migliori produzioni Gearbox degli ultimi anni, consigliata soprattutto a chi ha un buon team per giocare in multiplayer. Una campagna deludente e una parte PvE che conseguentemente cade in una fastidiosa ripetitività, insieme ad altre piccole problematiche, rovinano un po’ il giudizio finale di un prodotto che, se ben supportato, ha comunque le potenzialità per divertire a lungo.

Potrebbe piacerti anche