F1 2016 – Recensione

Da quando ne ho memoria, ho sempre amato i giochi di corse, specialmente se riguardano la Formula Uno. Merito di mio padre suppongo, che mi introdusse subito in quel magico mondo della serie Grand Prix, le splendide simulazioni firmate Geoff Crammond, con cui ho giocato di seguito per diversi anni, anche piuttosto di recente. Codemasters ci ha provato immediatamente a tentare di replicare non tanto il livello di simulazione, quanto le sensazioni e le emozioni che i Grand Prix riuscivano a regalare: ci sono voluti sei anni, ma finalmente abbiamo qualcosa che si avvicini alla storica serie Microprose. A livello di realismo continua a non esserci storia, anche perché le esigenze dei giocatori console sono molto diverse da quelle degli appassionati PC dell’epoca, ma F1 2016 è un pacchetto veramente completo che riesce a soddisfare tutti i palati.

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F1 2016 – Recensione: Viaggio nel circus mondiale

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Fulcro dell’esperienza offerta da F1 2016 è senza dubbio la ritrovata e soprattutto rinnovata modalità Carriera, assente ingiustificata del buono ma povero di contenuti F1 2015. Si tratta di un ritorno deciso perché Codemasters non si è limitata a rimettere in piedi l’impianto che era presente nei giochi precedenti della serie, ma lo ha praticamente rivoltato come un calzino per offrire un coinvolgimento unico nel suo genere. E quindi si inizia dalle basi, impostando aspetto e numero personale del proprio pilota virtuale, per poi passare alla scelta della scuderia: a differenza del passato non ci sono restrizioni particolari e si può subito correre in Ferrari o Mercedes, per dire, chiaramente con obiettivi ben più ambiziosi rispetto a team in crescita come McLaren o Renault. Una rapida presentazione con l’avvenente agente illustra gli obiettivi stagionali, che dovranno essere perseguiti o superati per essere confermati dalla stessa scuderia o, ancora meglio, ricevere offerte da altre squadre, che potranno bussare alla propria porta anche a metà stagione.

Caratteristica centrale e, a mio avviso, fondamentale nell’esperienza della modalità Carriera è la funzione “Ricerca & Sviluppo”, che si ricollega direttamente alle sessioni di Prove Libere dei vari Gran Premi. Si tratta di una sezione in cui si è chiamati a spendere i punti risorsa guadagnati nel corso dei week-end per migliorare vari aspetti della macchina: dal motore all’aereodinamica, fino a passare per caratteristiche più specifiche che permettono di incrementare nel complesso prestazioni e tenuta della monoposto. I punti da spendere si guadagnano principalmente nelle rivoluzionate sessioni di Prove Libere, che comprendono sempre tre programmi differenti da completare: familiarità col tracciato, gestione gomme e giro qualifica. È un sistema intelligente che rende più coinvolgente la presenza delle sessioni che precedono la qualifica e nel contempo danno modo di migliorare la macchina, oltre a studiare i vari assetti nel caso foste talmente pazienti. Per quanto buono, si potrebbe però garantire di meglio, dato che il lavoro da fare in sede di prove libere è sostanzialmente sempre lo stesso, mentre sarebbe bello e soprattutto realistico che variasse a seconda degli aspetti su cui concentrarsi maggiormente per il miglioramento della macchina. È un elemento totalmente inedito per la saga, quindi non mi sento di criticarlo più di tanto, ma sarà lecito attendersi un approfondimento delle sue funzioni già in F1 2017.

F1 2016 recensione 04

Per il resto, è in pista che F1 2016 vince e convince definitivamente. Il modello di guida punta al realismo, ma senza esagerare, e garantisce comunque un livello di difficoltà perfettamente scalabile che riesca ad accontentare tutti i palati: si divertono i novellini, che possono ricevere un supporto con l’attivazione di qualche aiuto per non rendere troppo frustrante l’esperienza di guida, ma soprattutto si divertono anche i più esperti, perché alla massima difficoltà e senza aiuti il gioco cambia letteralmente faccia e diventa praticamente insostenibile solo con un pad, richiedendo l’utilizzo di una buona postazione fornita di volante, cambio e pedaliera. Ogni auto ha la sua identità, rispettando ovviamente quelli che sono i livelli scaturiti dal Mondiale di Formula 1 2016, con una Mercedes sempre al top (anche se nel gioco la situazione è un po’ più livellata) e Ferrari e Red Bull a inseguire. Si percepisce la potenza del motore quando è l’elemento di punta, ma si sente anche un’aerodinamica superba nel momento in cui si mette alla guida di una Red Bull o di una McLaren in circuiti in cui questo aspetto viene esaltato. C’è una cura al dettaglio quasi stupefacente, segno di quanto Codemasters ami questo sport e di quanto abbia ascoltato il feedback, spesso severo, dei fan degli ultimi anni. Adesso è presente anche il giro di ricognizione che precede la gara e la neo-introdotta partenza manuale: credetemi, non è solo un ornamento superfluo, ma si rivela anzi molto utile per il corretto riscaldamento delle gomme e per uno start che spiazzi gli avversari.

È confortante anche come il complesso regolamento della Formula 1 moderna sia applicato perfettamente: dalla gestione delle gomme durante le varie fasi del weekend (e mi riferisco ai set di gomme previsti, ad esempio, per ogni sessione di prova libera, qualifica ed eventuali obblighi relativi alla gara) all’applicazione delle penalità, partendo da semplici “warning” fino ad arrivare a dure squalifiche con tanto di Safety Car e Virtual Safety Car. Ecco, proprio riguardo quest’ultime due ho qualche riserva: a volte vengono attivate per un nonnulla, in altre stanno in pista fin troppo a lungo dato che l’IA degli avversari perde più tempo del previsto ad incolonnarsi realisticamente. L’intelligenza artificiale è una delle cose che mi hanno lasciato più perplesso durante la prova: vero è che i migliori risultati si ottengono solo ai livelli di difficoltà più alti, ma a volte si perde in sciocchezze francamente imbarazzanti, specialmente in fase di doppiaggio o quando c’è da gestire una situazione di bandiere gialle. È un aspetto che è in via di miglioramento grazie alle già diverse patch pubblicate da Codemasters, che hanno contribuito a migliorare un prodotto già più che buono, ma che continua a destare più di qualche perplessità in più di un’occasione. Niente di grave comunque, a parte i casi sopracitati.

F1 2016 recensione 05

Il comparto grafico svolge egregiamente il suo lavoro, senza sorprendere. Le monoposto sono belle da vedere, con le livree perfettamente riprodotte, così come i circuiti, che rispettano fedelmente le controparti reali. In generale però è difficile gridare al miracolo, segno di un motore grafico che sente probabilmente il peso degli anni, specialmente per garantire le ottime prestazioni di cui può assolutamente vantare. Stupefacente il rombo dei motori delle auto: con un buon impianto audio si ha davvero l’impressione di trovarsi sul sedile di bolidi da oltre 300 chilometri orari, mentre intorno il suono delle altre monoposto si percepisce anche in lontananza. Gradito bonus è l’inserimento di Carlo Vanzini e Luca Filippi, telecronisti del team Sky, per fare una sorta di interessantissima introduzione di ogni Gran Premio e per commentare gli eventi post-sessione.

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F1 2016 – Recensione: Commento finale

F1 2016 riesce a staccarsi nettamente dai suoi predecessori e a presentarsi come il miglior gioco di Formula Uno mai realizzato da Codemasters. Curato in ogni dettaglio, con un ottimo modello di guida che accontenta tutti i gusti, completo di una modalità Carriera ricca e coinvolgente e di modalità multiplayer che permettono anche di correre un intero campionato online. C’è ancora qualche pecca, che segnalo in qualche bug che riguarda specialmente l’intelligenza artificiale, e si potrebbero approfondire meglio alcuni aspetti della carriera. Ma sono state poste basi interessantissime per F1 2017, che avrà anche il difficile compito di affrontare le ennesime ed imminenti modifiche regolamentari.

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