Sony scarica tutta la responsabilità per No Man’s Sky su Hello Games
In un nostro precedente articolo abbiamo sintetizzato le differenze trovate dai fan tra quello che Hello Games ha negli anni e sino all’uscita descritto come “No Man’s Sky” e quello che poi è stato consegnato ai giocatori. Sono tante, tantissime differenze, differenze che sostanzialmente descrivono due giochi diversi: un “No Man’s Sky” pubblicizzato ricco di liberta e di scelte e di possibili modi di essere giocato (e con elementi multiplayer) e un “No Man’s Sky” reale, un videogioco survival più o meno open-world ambientato in una grande galassia procedurale, unica caratteristica che lo differenzia davvero da decine di titoli simili usciti negli anni in Accesso Anticipato su Steam. Davvero “No Man’s Sky” si meritava più attenzione di “Rust”, un survival che è arrivato a mettere i suoi giocatori in corpi dal sesso e dall’etnia casuale per far loro provare l’esperienza di vivere, davvero, in un corpo che non ci appartiene? Sony ha distribuito e prodotto l’edizione fisica di “No Man’s Sky” su PlayStation 4, ha contribuito all’hype, al montare dell’attesa, che ha caratterizzato la promozione del gioco, ha spinto perché stesse su un piano che non gli apparteneva (quello dei titoli AAA presentati sul palco dell’E3) ma, ora, incolpa totalmente Hello Games degli errori nella promozione del gioco.
Shuhei Yoshida, presidente di Sony Worldwide Studios, ha affermato in una intervista con Eurogamer che la causa della situazione in cui si trova Hello Games è la mancanza di esperienza e di esperti di relazioni pubbliche. “Capisco bene parte delle critiche che soprattutto Sean Murray sta ricevendo, perché sembrava che stesse promettendo che nel gioco, sin dal primo giorno, ci sarebbero state più caratteristiche. Non è stata una grande strategia di promozione, ma è accaduto perché non aveva qualcuno che lo aiutasse con le relazioni pubbliche, e alla fine lui è uno sviluppatore indipendente. Ma afferma che il suo piano è di continuare a sviluppare le funzioni di No Man’s Sky e così via, e non vedo l’ora di giocare di nuovo al suo gioco.”
Notate come Yoshida sottolinei che lo studo sia indipendente, cioè non legato a Sony, e che la sua strategia comunicativa sia dovuta all’assenza di responsabili delle relazioni pubbliche, lasciando così intendere che Sony non la abbia guidata e promossa. Pur avendola portata sul palco dell’E3 due volte, nel 2014 e nel 2015 e pur avendole dato spazio sul blog ufficiale di PlayStation. Siamo sinceri: i video mostrati all’E3 sono più o meno tutti falsi, per qualsiasi gioco. Sono costruiti. Sono build appositamente create con caratteristiche non ancora definitive, oppure sono pezzi altamente scriptati di una versione comunque ancora preliminare del gioco e, comunque, sono versioni fatte girare a 1fps o giù di lì su macchine potentissime, registrate e poi accelerate in video. Ma nei titoli AAA si sta ben attenti a non sottolineare caratteristiche che forse non arriveranno nel gioco finale e queste caratteristiche non vengono pubblicizzate sino all’uscita del gioco con trailer, di anno in anno, sempre tratti da build appositamente costruite e scriptate.
Sony si dice, naturalmente, soddisfatta dei risultati di “No Man’s Sky”: il gioco è stato il miglior lancio sul PlayStation Store dell’ultimo mese e anche su Steam è posseduto da circa 750 mila persone. Le vendite sono rapidamente crollate, ma è qualcosa che accade anche con giochi festeggiati dalla critica e dai giocatori come “Uncharted 4”: la prima settimana vendi un certo numero di copie, la seconda settimana fatichi ad arrivare al 30% di quel numero. Ma il successo commerciale di “No Man’s Sky” deriva principalmente da una cosa: i giocatori non sapevano cosa stavano comprando. Hello Games e Sony non hanno mandato codici alla stampa prima del lancio del gioco perché, banalmente, il gioco non era ancora finito pur essendo stato fatto forzatamente passare in fase Gold per evitare un secondo rinvio. Per fortuna una versione senza patch del Day One è circolata, permettendo ai giornalisti di recensire “No Man’s Sky”, seppur senza alcune caratteristiche aggiunte dalla prima patch. Ma il punto è che anni di pubblicità montata da Hello Games e sostenuta attivamente da Sony e l’assenza di recensioni al momento del lancio hanno contribuito a non spiegare la natura del videogioco (un semplice survival open-world con elementi sandbox e senza multiplayer). Ritorno a incoraggiarvi a non pre-acquistare mai un gioco.
Risultato: settimane di furiosa polemica, video su YouTube che raccolgono decine di migliaia di visualizzazioni e raccontato le bugie di Sean Murray rappresentandolo come un imbroglione deciso a fregare i consumatori e il silenzio di Hello Games. Lo studio non cinguetta più su Twitter dal 28 agosto, mentre Sean Murray ha condiviso l’ultimo suo messaggio il 18 agosto scrivendo che “Siamo completamente concentrati sul sopporto per i clienti ora. Dopo torneremo sul gioco, lo miglioreremo e aggiungeremo caratteristiche”. Un silenzio in cui si sentono solo le proteste dei fan e il voltafaccia di Sony.