Xbox One puntava a vendere 200 milioni di console

Nella storia del videogioco nessuna console ha venduto 200 milioni di copie. Le due console sinora più vendute sono state la PlayStation 2 (più di 155 milioni di esemplari venduti) e il Nintendo DS (quasi 155 milioni di esemplari venduti). Attualmente, la console supportata più diffusa è il Nintendo 3DS, con quasi 60 milioni di esemplari, seguito da PlayStation 4 (che ha superato i 40 milioni), Xbox One (intorno a 19 milioni, a gennaio), Wii U (13 milioni) e PlayStation Vita (13 milioni). Ma Phil Spencer, capo della divisione di Xbox all’interno di Microsoft, ha ammesso in una intervista con Stevivor che l’obiettivo iniziale sarebbe stato vendere ben 200 milioni di Xbox One. Una cifra che neanche ha senso.

La situazione attuale mostra un crollo del mercato delle console portatili da 237 milioni (Nintendo DS + PlayStation Portable) a 73 milioni (Nintendo 3DS + PlayStation Vita) di utenti, e un crollo del mercato delle console fisse da 270 milioni (Wii + PlayStation 3 + Xbox 360) a 76 milioni (Wii U + PlayStation 4 + Xbox One). Le console fisse sono però ancora giovani (Xbox One e PlayStation 4 sono uscite nel 2013) e c’è ancora spazio per importanti aumenti di queste cifre: mentre Wii U e Xbox One faticano, PlayStation 4 ha avuto il lancio migliore nella storia delle console Sony, vendendo più velocemente anche di PlayStation 2 (almeno sino ai 40 milioni di esemplari). Ma in un mercato che nella scorsa generazione aveva raccolto 270 milioni di utenti (espandendosi dai 200 milioni di utenti di PlayStation 2+ Xbox + GameCube) dove Microsoft pensava di trovare i margini per vendere 200 milioni di Xbox One?

Ai tempi la divisione Interactive Entertainment Business di Microsoft era gestita da Don Mattrick, che si occupò del lancio e della promozione di Xbox One sbagliando clamorosamente tutto e dovendo fare più volte marcia indietro su caratteristiche prima annunciate in pompa magna, come l’obbligo di essere sempre connessi a internet (“abbiamo una console anche per chi non ha internet: si chiama Xbox 360”) e la (quasi) impossibilità di prestare e rivendere i giochi. Xbox One fu inoltre pubblicizzata non tanto come macchina da gioco, come console, ma come dispositivo per l’intrattenimento casalingo in generale, come la macchina che avrebbe permesso nelle case lo streaming e avrebbe gestito la ricezione, in concorrenza con piattaforme come Apple TV e Google TV. Proponendosi come presenza in tutte le case, Xbox One voleva aprire ulteriormente il mercato e sfondare per la prima volta il record di PlayStation 2.

“L’obiettivo della squadra era trovare il modo di vendere 200 milioni di console” ha detto Spencer. “Non abbiamo mai visto console vendere tanto. La console che ha venduto individualmente di più, la PlayStation 2, arrivò a 12o milioni o qualcosa del genere. La squadra vide che la gente si stava muovendo verso Servizi Video OTT [over-the-top, come Netflix] e che la televisione generalista veniva abbandonata… e se noi fossimo riusciti a construire una console come centro di questa transizione, come un qualcosa che avrebbe abbracciato non solo i videogiocatori ma anche gli spettatori che stavano mutando le loro abitudini televisive, avremmo davero espanso il mercato console“. In questa strategia, il Kinect era necessario perché permetteva di gestire l’Xbox One, e quindi la televisione, con la sola voce.

Oggi, la strategia di Phil Spencer è nettamente diversa da quella di Mattrick, anche se Microsoft continua a ritrattare ogni volta ogni affermazione fatta su ogni caratteristica di Xbox, come a quei tempi. “Ora dobbiamo essere sicuri che tutte le altre caratteristiche che costruiamo siano incentrate sui giochi e sui giocatori che sono là fuori nella comunutà di sviluppo di videogiochi. Dobbiamo essere sicuri che la nostra console sia prima di tutto fatta per loro. Ti dirò che, quando guardiamo per cosa vengono oggi usate le console, il loro uso per lo streaming video è diffuso quanto il loro uso come piattaforme di gioco. Non è che le persone non guardano YouTube, Neflix e Amazon e tutto quello che c’è. Ma penso che dobbiamo avere successo con i giocatori prima di poterci permettere di fare il resto.”

[Fonte: Stevivor]

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