Final Fantasy 15 diventa un clone di Clash of Clans

A quanto pare l’annunciata collaborazione tra Square EnixMachine Zone, autori del clone di “Clash of Clans” chiamato “Game of War” e famoso per essere stato pubblicizzato da Kate Upton durante il Super Bowl, si è infine concretizzata, come prevedibile, in un nuovo clone di “Clash of Clans” intitolato “Final Fantasy 15: A New Empire” e realizato con Epic Action, uno studio di Machine Zone.

“Final Fantasy 15: A New Empire” è stato per ora lanciato solo sull’iTunes della Nuova Zelanda (è il processo chiamato “soft Launch” in cui un gioco viene lanciato inizialmente solo in alcuni mercati), dove sono però visibili alcune schermate di gioco e la sua descrizione. “Sii l’eroe della tua avventura di Final Fantasy 15 nel nuovo gioco di strategia per dispositivi mobili Final Fantasy 15: A New Empire! Costruisci il tuo regno, scopri potenti magie e domina il reame con i tuoi amici.

Hai il coraggio di adempiere al tuo destino? Mettiti in viaggio attraverso vasti regni, riunisci risorse magiche e costruisci l’impero più forte nella storia di Final Fantasy.” “Final Fantasy 15: A New Empire” comprenderebbe personaggi di “Final Fantasy 15” e sarebbe il tipico ibrido tra gestionale, videogioco di strategia in tempo reale e videogioco multiplayer con online massivo a cui siamo ben abituati da “Clash of Clans”: i giocatori costruiscono un proprio regno, addestrano le proprie truppe e poi combattono in tempo reale contro quelle nemiche in un mondo più o meno condiviso che permette la creazione di clan (qui chiamati Gilde). Aspettatevi naturalmente un pesante sistema di micro-transazioni per velocizzare la costruzione di truppe ed edifici: “Game of War” ha una monetizzazione esagerata, quasi ossessiva, cerca di tirar fuori soldi dalle tasche dei giocatori in tutti i modi riempiendo la sua interfaccia di pubblicità che portano a un sistema di micro-transazioni pensato per disorientare l’utente ed è in questo ben diverso da “Clash of Clans”. Sì, anche “Clash of Clans” cerca di frustrarmi per ottenere i miei soldi, allunga i tempi a dismisura e rende il suo gameplay ripetitivo nel tentativo di convincermi che sia più divertente pagare che giocare, ma lo fa con una finezza totalmente sconosciuta a “Game of War”.

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