Katsura Hashino (Persona) pensa che le ragazze non si trasferiscano in campagna

“Persona 5” non permette di scegliere inizialmente il sesso del proprio personaggio principale. Non è la prima volta: anche “Persona 3” e “Persona 4” hanno solo protagonisti maschili, anche se “Persona 3 Portable” aggiunge la possibilità di giocare come una ragazza (la protagonista femminile ha anche una caratterizzazione diversa da quello maschile). Considerando che i “Persona” non ammettono, come la società giapponese, relazioni omosessuali cambiare il genere del protagonista obbligherebbe poi a rielaborare parte dei Social Link, espansi nella meccanica dei “Confidant” in “Persona 5”, e capisco alla fine perché Atlus abbia fatto questa scelta, nonostante i protagonisti dei “Persona” siano muti e con una caratterizzazione molto semplice (quello di “Persona 5” è però lievemente più definito dei precedenti) e quindi apparentemente facili da personalizzare nel genere di appartenenza.

Così Katsura Hashino, direttore di “Persona 5”, spiega effettivamente la difficoltà di inserire una possibile protagonsita femminile in “Persona 5” durante un’intervista a Waypoint: “Onestamente, per mettere l’opzione nel gioco avremmo dovuto tagliare altre cose per compensare il lavoro aggiuntivo, e ogni volta che ci troviamo in questa situazione alla fine diciamo che non ne vale la pena.” Non so se davvero non ne valga la pena ma capisco che un gioco di ruolo basato sulle relazioni personali dovrebbe essere ragionato in modo totalmente diverso per rendere semplice la personalizzazione dell’avatar. “Fallout 4” e i “Mass Effect” prima di “Mass Effect: Andromeda” per esempio rendono possibile sviluppare relazioni con tutti i personaggi, diminuendo le differenza tra protagonista maschile e femminile. Ma la scusa usata da Hashino mi ricorda anche quella accampata da Ubisoft per “Assassin’s Creed Unity” e per “Far Cry 4” o da Capcom per l’ormai disperso “Deep Down” o in tanti altri casi: realizzare protagoniste femminili toglie spazio a cose più importanti, mentre il protagonista maschile è in qualche modo considerato il default.

La parte strana dell’intervista riguarda invece la scelta di rendere l’opzione disponibile in “Persona 3” e non in “Persona 4”: secondo Hashino “Persona 4” non era adatto ad avere una protagonista femminile a causa della sua storia, e la spiegazione che dà è davvero assurda. “A causa del modo in cui funziona il mondo del gioco era possibile per il protagonista essere una ragazza [in Persona 3]. Con Persona 4 però avevamo bisogno che il protagonista arrivasse da una grande città e si trasferisse in un piccolo paese di campagna, era questo il motore della storia, e sembrava più naturale per un personaggio maschile ricoprire questo ruolo. Ci sono anche motivi narrativi per questa decisione.”

fonte Waypoint
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