Dota 2 cambia struttura alla sua stagione competitiva e introduce tornei Minor e Qualifying Point

Manca un solo mese a “The International”, il principale torneo annuale del MOBA “DOTA 2” di Valve e il torneo col montepremi più elevati nel mondo degli eSport, e Valve ha distribuito un nuovo aggiornamento per il suo videogioco e ha già annunciato importanti cambiamenti per il prossimo anno e per la prossima stagione di “DOTA 2”. Negli scorsi due anni la stagione di “DOTA 2” era costituita da Major, grandi tornei organizzati da enti esterni da Valve ma con il suo appoggio ufficiale: tre Major nella stagione 2015/2016 seguiti da “The International” come quarto Major e due Major nella stagione 2016/2017 seguiti, dal 7 al 12 agosto 2017, dal nuovo “The International” come terzo Major.

Dalla prossima stagione Valve intende dare più peso a organizzazioni esterne a Valve e avere “un approccio più organico” alla scena competitiva, dividendo tra Minor (tornei con più di 150mila dollari di premio, a cui Valve aggiungerà 150mila dollari) e Major (tornei con più di 500mila dollari di premio,  a cui Valve aggiungerà allora altri 500mila dollari). Questi assegneranno a giocatori e squadre “Qualifying Points” (“Punti per la qualificazione”) con cui guadagnarsi poi l’accesso a The International 2018. Quindi, invece di 2 o 3 tornei utili per qualificarsi a The International Valve si affiderà a una galassia di tornei con pesi diversi e organizzati da compagnie diverse. Tutti i tornei, sia i Major sia i Minor, avranno obbligatoriamente bisogno di una fase di qualificazione che ammetta una squadra da ciascuna regione in cui è divisa la scena competitiva e dovranno avere una fase finale organizzata via LAN e non via internet.

Probabilmente, però, i Qualifying Point saranno il cambiamento più importante per “DOTA 2” come eSport (e altri eSport usano simili sistemi): i singoli giocatori guadagneranno punti durante i tornei (i Major daranno più punti dei Minor e gli eventi più prossimi a TI daranno più punti di quelli più lontani nel tempo) e questi punti resteranno con i giocatori anche nel caso di cambio di squadra (il cambio di squadra durante una stagione di “DOTA 2” è già limitato e regolamentato). Il valore di una squadra sarà pari solo ai tre punteggi maggiori tra i suoi giocatori: una squadra non verrà penalizzata per aver portato giocatori più freschi in squadra.

Di recente, è stata sollevata molta preoccupazione per la scena competitiva di “DOTA 2” e, in generale, per le condizioni della sua comunità. C’è stata una diminuzione dei guadagni per gli artisti che lavorano a oggetti estetici per i personaggi, una diminuzione delle loro possibilità creative e del loro riconoscimento a cuasa anche del sempre maggior peso dei forzieri (con contenuto casuale) rispetto all’acquisto ragionato di oggetti e in generale si avvertiva la presenza di Valve come sempre più ingombrante e scomoda per tutto il resto del mondo del gioco, con i tornei secondari (importanti per far emergere nuove squadre) troppo sacrificati rispetto ai Major di Valve e richieste di supporto ignorate. Tra il 2014 e il 2015 sono stati contati 62 tornei, dopo l’introduzione dei Major il numero è crollato a 39. Questi cambiamenti sembrano un primo importante passo per rispondere a tali critiche.

fonte Valve
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