Super Mario Odyssey rinuncia a vite, Game Over e funghi verdi

Secondo l’account Twitter giapponese di “Super Mario Odyssey” e Polygon il prossimo videogioco 3D di “Super Mario” per Nintendo Switch non avrà vite e Game Over. Vite e game over sono più che altro un’eredità delle sale giochi, dove era importante limitare le partite dei giocatori dando loro un numero limitato di tentativi, e già “Wario Land 2”, uscito per Game Boy nel 1998, rinunciava totalmente a morti, vite e Game Over: se Wario viene colpito in questo gioco perde solo monete, e in “Super Mario Odyssey” accadrà qualcosa di simile.

Il dibattito sull’utilità del Game Over, e sulla sua giustificazione a livello di game design, va avanti da diversi anni. “Dark Souls” stesso, un gioco giudicato comunemente “difficile” (anche se io la penso diversamente), rinuncia a una condizione di Game Over, facendo rinascere il personaggio a un checkpoint ma non interrompendo il corso degli eventi: morire in “Dark Souls” (come anche in “Middle-earth: Shadow of Mordor“, per esempio) non vuol dire ricominciare da un salvataggio precedente e ignorare tutto quello che è successo dopo. Ma “Super Mario Bros.” è una serie fortemente caratterizzato, anche nell’immaginario collettivo, da cose come vite e funghetti verdi e “1 Up” (al punto che il suo tema principale parla di Mario come “1 Up Boy”) ed è interessante veder Nintendo rinunciare a queste caratteristiche in nome di scelte, sensate, di game design.

In “Super Mario Odyssey” se Mario verrà colpito da un nemico e finirà la sua salute perderà dieci monete e ricomincerà da un checkpoint, ma anche se scenderà a dieci monete o meno e verrà ulteriormente colpito non ci sarà la fine della partita, l’esperienza non verrà completamente interrotta. Mario potrà quindi “morire”, ma non verremo mai buttati fuori da un mondo per i nostri errori, l’esplorazione non finirà mai.

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