Darkest Dungeon fa incontrare Lovecraft e dungeon crawling su Switch

Oggi arriva su Nintendo Switch Darkest Dungeon di Red Hook Studios, videogioco dungeon crawler che prova a simulare come sarebbe esplorare sotterranei e rovine pieni di mostri lovecraftiani dovendo tenere in conto anche la salute mentale degli esploratori stessi. Quanto resisteranno di fronte al continuo contatto con la morte e la follia? E cosa succederà quando non riusciranno più a sopportare gli orrori che si troveranno davanti?

Darkest Dungeon alterna due diverse fasi: l’esplorazione delle aree e dei sotterranei del gioco, con combattimenti a turni basati sulla posizione dei personaggi (alcuni attacchi possono esser fatti solo dal primo personaggio della fila, per esempio, altri colpiscono posizioni specifiche della fila dei nemici e così via), e la gestione della città sorta per accogliere gli avventurieri alle porte di tanto orrore. Nella città posso cercare nuovi personaggi e, soprattutto, posso curare quelli che ho già arruolato dalle ferite fisiche e mentali dell’esplorazione. Il tutto rappresentato da una splendida grafica, gotica e caratterizzata dall’ampio uso dei neri, in stile fumetto.

Darkest Dungeon, soprattutto nelle fasi iniziali del gioco, è incentrato proprio sul gestire le ferite, sul gestire il fallimento. Qualcosa andrà sicuramente male: un personaggio a cui sono affezionato morirà (e la morte qui è permanente), un altro impazzirà e inizierà ad avere una malattia mentale che lo renderà inutilizzabile in battaglia. Riuscirò a far tornare comunque la strada a casa? Riuscirò a continuare la partita nonostante queste perdite?

Darkest Dungeon arriva su Nintendo Switch a €25, anche con controlli touch, ed escono subito sulla nuova console ibrida fissa/portatile Nintendo anche i due DLC The Crimson Court (€10) a tema vampiri e The Shieldbreaker (€4), che aggiunge la nuova classe della Frangiscudi. Arriverà in futuro su Switch anche il prossimo DLC di Darkest Dungeon, intitolato The Color of Madness.

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