Un videogioco insegna come sopravvivere alle sparatorie nelle scuole USA

Negli Stati Uniti d’America le sparatorie a scuola sono un problema sin dal diciannovesimo secolo. Il fenomeno ha attirato l’attenzione internazionale soprattutto a partire dal massacro alla Columbine High School del 1999, ma durante gli anni 90 furono in tutto ben 62 le sparatorie nelle scuole USA, e questa cifra non è diminuita nei decenni successivi. In questi anni 10, in solo 8 anni, ci sono state già 136 sparatorie scolastiche, più del doppio di quante siano avvenute nell’intero decennio precedente.

All’epoca della strage alla Columbine High School videogiochi come Doom e Mortal Kombat vennero accusati, insieme a certe correnti musicali come il metal dei Marilyn Manson, di essere causa della violenza dei ragazzi, ma ora i videogiochi sono diventati strumento per imparare a difendersi da queste stragi.

Il DHS, Departmente of Homeland Security, aveva rilasciato nel 2017 un videogioco pensato per simulare scenari di sparatorie su cui sino a 60 soccorritori potessero addestrarsi insieme, mentre il nuovo software, che uscirà in primavera, addestrerà gli insegnanti a far fronte a una sparatoria nella loro scuola. Quali sono i comportamenti più sicuri? Cosa può rallentare o fermare l’avanzata degli assassini?

“Gli insegnanti quando decidono di fare questo lavoro non lo fanno aspettandosi di trovarsi in mezzo a proiettili vaganti. Ma sfortuntamente è questa la realtà” spiega Tamara Griffith, una delle creatrici del software, all’Associated Press. Il simulatore sfrutta la stessa piattaforma del precedente programma, chiamata EDGE (Enhanced Dynamic Geo-Social Environment) e costruita in Unreal Engine da DHS, esercito degli USA (US Army) e Cole Engineering Services.

Ho sinceramente difficoltà a guardare a lungo i video con sequenze di questo simulatore e ho i brividi quando penso che negli USA sia necessario istruire gli insegnanti a come reagire in sparatorie a causa della loro frequenza. Ma il fatto che oggi il videogioco sia accettato come strumento educativo e capace di istruire professionisti a simili situazioni fa davvero capire quanto negli anni sia aumentata l’accettazione verso questo medium.

D’altra parte, è preoccupante che la soluzione del governo e delle istituzioni statunitensi di fronte a questo fenomeno (un quarto delle stragi o delle tentate stragi in USA avviene a scuola) sia fare uno sparatutto tattico invece che regolamentare la diffusione delle armi da fuoco smettendola di comportarsi come se fosse anche il diciottesimo secolo e il Re d’Inghilterra minacciasse di invadere gli USA per riprenderseli e i nativi americani minacciassero di riprendersi il continente invaso dagli USA.

fonte Associated Press
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