Voodoo di Brain in the Box è ora Titans Dawn of Tribes di 34BigThings

Appena prima di natale, il 22 dicembre 2017, il videogioco multiplayer survival e open-world Voodoo dello studio italiano Brain in the Box è diventato Titans Dawn of Tribes di 34BigThings, studio indipendente italiano creatore del videogioco di corse fantascientifiche Redout. Il passaggio era stato annunciato in precedenza da Indiegala, che produce Voodoo e che aveva spiegato di aver interrotto il rapporto con Brain in the Box per affidare lo sviluppo a 34BigThings in collaborazione con Event Horizon Studios.

Voodoo, finanziato su Kickstarter, è arrivato a giugno su Steam in Accesso Anticipato, ma già a partire da fine agosto i server del gioco sono stati spenti o non funzionanti. 34BigThings ha ripreso in mano il progetto mantenendone solo i concetti centrali ma rifacendone da zero il netcode, in modo da supportare un maggior numero di giocatori nei server e da avere una base più solida per il futuro, e modificando la direzione artistica del gioco a partire dal suo titolo.

Sin dalla proposta di Voodoo, prima che fossero evidenti i suoi limiti tecnici, ho sottolineato i problemi della sue direzione artistica e della sua ambientazione, un’Africa stereotipata e compressa nello spazio e nel tempo descritta con un termine (“Vudù”) che non riguarda neanche l’Africa.

La nuova direzione di 34BigThings sembra effettivamente rispondere (anche e in parte) a queste critiche: Titans Dawn of Tribes è ancora un gioco su un’epoca fantastica e primitiva in cui i giocatori combattono e costruiscono insieme e si scontrano per poi unirsi per lottare contro giganti ispirati ai colossi di Shadow of the Colossus di Fumito Ueda, ma il gioco è ora ambientato in un luogo fantastico e non più in Africa (che resta però un chiaro riferimento a livello artistico), i colossi non hanno più un nome africano ma sono i Titani e i personaggi hanno perso i tratti scimmieschi scelti da Brain in the Box.

“Titans Dawn of Tribes è un videogioco multiplayer, survival e open-world ambientato in un mondo primordiale dominato da divinità ancestrali” scrive ora la nuova descrizione sulla pagina Steam. “Rispondi alla chiamata della tua tribù cacciando, raccogliendo e creando. Costruisci il tuo villaggio, combatti per il territorio, ruba la pura essenza degli dei e porta avanti l’Età dell’Uomo.

[…] Il mondo appartiene agli antichi Titani. L’uomo è sorto dalle viscere del Mare Ingannatore [Trickster Sea] e li sfida. Detronizza gli antichi dei e costruisci un destino per la tua gente”. In realtà i Titani sono attualmente assenti nel gioco: 34BigThings li ha tolti, solo momentaneamente, per reintrodurli più avanti nello sviluppo, come spiegato dal nuovo direttore del gioco.

“Ci siamo impegnati per mantenere il tono e il concetto centrale del gioco originale, risolvendo contemporaneamente alcuni problemi che andavano assolutamente risolti. Quindi, il gioco ora si chiama Titans Dawn of Tribes e la direzione artistica è cambiata significativamente per andare incontro a quello che abbiamo in mente. Il nuovo nome riflette meglio, secondo noi, dove sta andando questo gioco. I Titani saranno il cuore del gioco quanto il senso di comunità (le Tribù).

Abbiamo amato l’ingenuità del concetto originale del gioco [mi sembra sinceramente una frecciatina contro Brain in the Box] e abbiamo mantenuto alcuni dei suoi elementi distintivi mentre ci occupavamo del flusso di dati e della qualità dell’illuminazione. Questo ha significato rielaborare totalmente gli Izimu [i colossi], buttar via le vecchia mappa e i modelli… qualcosa di cui ci occuperemo ancora e ancora nei prossimi mesi mentre raccogliamo dati di gioco… e riscrivere interamente il codice. Allo stesso tempo abbiamo sviluppato uno sfondo e una storia più definiti per supportare il gameplay emergente che vogliamo ottenere.”

Gli utenti, soprattutto quelli che avevano finanziato Voodoo su Kickstarter, non sembrano molto contenti del cambio di direzione fatto da 34BigThings, che però già fa notare server capaci di supportare un numero di giocatori superiore a quanto accadeva in precedenza. Intanto Indiegala, su Kickstarter, ha pubblicato a ottobre un aggiornamento spiegando che fine hanno fatto e che fine faranno le ricompense dei finanziatori, affermando che “i nostri precedenti collaboratori han fatto qualche promessa che sfortunatamente non può essere mantenuta” ma offrendo un rimborso completo a chi ne faccia richiesta.

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