Battlefield 5 del 2018 non vuole essere il prossimo Star Wars Battlefront 2

Le loot box sono ormai centrali nel dibattito all’interno dell’industria videoludica. Quando Electronic Arts decise di incentrare tutta la progressione di Star Wars Battlefront 2 su oggetti/abilità trovati casualmente in forzieri acquistabili anche con valuta reale la protesta del pubblico fu tale da sospendere le micro-transazioni del gioco (e ancora non sono stati nuovamente implementate nel gioco). E le conseguenze di queste polemiche arriveranno anche in Battlefield V, cioè Battlefield 5, nel 2018.

Mentre politici parlano di possibili regolamentazioni per loot box e contenuti in-game, mentre i produttori iniziano almeno a essere trasparenti sui loro contenuti e sulle loro varie percentuali di presenza, gli sviluppatori hanno iniziato a discutere delle loot box in un modo diverso, ed è questa la cosa più importante. Hanno iniziato a discutere dei loro problemi, della necessità della loro inclusione, delle modalità della loro inclusione. Nessuno vuole essere l’autore del prossimo Star Wars Battlefront 2.

Jason Schreier di Kotaku ha potuto parlare proprio di questo argomento con gli sviluppatori al lavoro sul prossimo Battlefield, in uscita nel 2018 con il probabile titolo di Battlefield 5, scritto con il numero romano come Battlefield V, e ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale continuando il lavoro iniziato con [easyazon_link identifier=”B0746SBQJQ” locale=”IT” tag=”web051-21″]Battlefield 1[/easyazon_link] e replicando il ritorno di Call of Duty WW2 alla più famosa ambientazione di sparatutto storici.

Secondo quanto Schreier ha sentito dire da persone vicine allo sviluppo di Battlefield 5 “Nessuno farà mai più roba pay-to-win” nelle loot box. Persino queste fonti, nonostante la loro vicinanza a EA e allo sviluppo anche di Star Wars Battlefront 2, sono ora pronte ad ammettere che il bilanciamento delle loot box in quel videogioco fu sbagliato, e nessuno vuole ripetere quell’errore.

Non ci sono ancora piani precisi per le micro-transazioni in Battlefield 5 (sono spesso una delle ultime cose definite in un videogioco in sviluppo) ma gli sviluppatori sembrano piuttosto certi di non replicare i problemi di Star Wars Battlefront 2, probabilmente incentrandosi solamente su micro-transazioni estetiche. Ripeto: si tratta ancora di ipotesi, ma sono significative per capire il percorso che DICE sta seguendo.

fonte Kotaku
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