Wycon non sembra sapere come sia fatto un Game Boy

La marca italiana di cosmetici Wycon ha presentato una nuova collezione ispirata, come tutto quello che viene annunciato ora, agli anni 80, ai videogiochi, alla “cultura nerd” e a un mischione di cose che hanno qualcosa a che vedere con essa. Ecco coma la collezione, chiamata Pixie, viene descritta:

Un harajuku girl o l’eroina di un videogioco per il Game Boy? Tra le consolle della sala giochi, pupazzetti virtuali del Tamagotchi e le sfumature di un anime trova le proprie origini la protagonista della collezione per questa primavera firmata WYCON cosmetics.

PIXIE è tonalità soft, pastello, morbidezza e femminilità che incontrano lo spirito contemporaneo delle millenials. Un make up completo per una fatina digitale, che si destreggia tra l’ultimo lipgloss e un selfie su stories, tra filtri di snapchat e mascara ad alta definizione. Pack sgargianti in verde acido racchiudono effetti speciali nelle sfumature dei sorbetti, perlescenti e ad altissima tenuta per arrivare fino al mostro finale dell’ultimo livello! Nomi incantati per trucchi da digital nerd: BIDIBIBODIBOO, il blush, o PUFF, il fondotinta in stick, fino agli ombretti SPRINKLE OF MAGIC. Per la nuova stagione, le città si popoleranno di elfe tecnologiche che sceglieranno i pantoni dei più delicati petali, pronte per avventure tra sogno e realtà, in coloratissimi pixel!

Notate l’uso della forma italiana “consolle” (va pronunciata anche la “e” in questa forma) al posto di quella più diffusa e francese “console”. Ma notate soprattutto, nell’immagine pubblicata in cima all’articolo e parte della campagna pubblicitaria, l’orrore di un Game Boy deforme con tre tasti.

Non credo che si possa neanche trattare di una macchina personalizzata per l’emulazione. Esistono emulatori artigianali o industriali portatili pensati per riproporre giochi di console come lo SNES, ma di solito questi emulatori portatili hanno quattro tasti, non tre. Cosa sarebbe questa mostruosità? Un emulatore portatile di Sega Mega Drive fatto come un Game Boy e con solo tre tasti, come il controller base del Mega Drive, invece che con i sei tasti del suo secondo controller (che dal 1994 divenne praticamente lo standard della console)?

Probabilmente è solo un cattivo lavoro fatto in sede di post-produzione con Photoshop. Magari la superficie del Game Boy sembrava troppo vuota, troppo bianca, troppo poco Harujuku glamour pop o qualsiasi cosa un pubblicitario pensi che siano stati gli anni 80, che ci ricordiamo un sacco colorati ma guardate la DeLorean di Ritorno al futuro: è una roba grigiastra e metallizzata con sopra e dentro tubi a caso. Gli anni 80 son fatti di colore al neon quanto di grigiore e plasticaccia, sono Tron ma sono anche Alien (o meglio sono anche Aliens, perché Alien è uscito alla fine degli anni 70).

Wycon comunque ci lascia un’altra storia di un marchio che pare fallire nel suo tentativo di essere al passo coi tempi. Solo che ora per essere al passo coi tempi devi essere nostalgico e avere tra i 30 e 40 anni e pensavo che questo semplificasse il lavoro ai pubblicitari. A Steven Spielberg lo ha semplificato.

Abbiamo contattato Wycon ma non abbiamo ricevuto risposta prima della pubblicazione dell’articolo. Ringrazio Chiara Colasanti per la segnalazione.

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