Don’t Make Love taglia permanentemente il suo prezzo

Maggese ha annunciato un taglio permanente al prezzo della sua visual novel con mantidi religiose Don’t Make Love. E la definisco “visual novel” solo perché è difficile sennò inserire in un genere questo brillante videogioco sperimentale.

Maggese è uno studio in parte italiano composta da Dario D’Ambra [Disclosure: io e Dario D’Ambra ci conosciamo personalmente da quando lo trovai a presentare A Normal Lost Phone a Game Happens del 2016], Giorgio Carlino e Nina Kiel. Don’t Make Love è stato finalista sia agli Independent Game Awards della Game Developers Conference 2018 sia agli Italian Video Game Awards (ex premi Drago d’Oro) sempre del 2018, riconoscimenti importanti per quello che è (apparentemente) un piccolo non-gioco indipendente.

Don’t Make Love è la storia di due mantidi religiose. Stanno insieme, sono innamorati, ma non possono far sesso perché dopo il rapporto sanno che la femmina potrebbe decapitare e divorare il maschio seguendo la sua natura, il suo istinto. Le altre mantidi le deridono per questo loro timore e, un giorno, i due protagonisti decidono di fermarsi e discuterne insieme e io (nei panni di una delle due mantidi) dovrò contribuire a questa discussione.

Don’t Make Love è un gioco fatto unicamente di dialoghi e piccoli gesti (posso tenere per mano, abbracciare, baciare, scegliere un’espressione), ma non è costruito su un normale “albero del dialogo”, una serie di risposte da scegliere da una lista che mi dà accesso a ulteriori liste di risposte possibili. In Don’t Make Love posso scrivere quello che voglio, e il gioco si occuperà di riconoscere ciò che ho scritto e indirizzare le reazioni del mio partner, e l’intera conversazione, in un modo coerente.

È un sistema facile da rompere e con molti limiti: se voglio far deragliare Don’t Make Love scrivendo cose a caso che non c’entrano con l’argomento della discussione riuscirò a farlo facilmente. Don’t Make Love inganna chi vuole essere ingannato, mi accompagna con reazioni coerenti e intelligenti se io sono coerente e intelligente.

Non pensate che Don’t Make Love sia semplicemente un divertissement sull’amore tra due mantidi religiose, una stranezza immaginata su “come sarebbe la discussione tra due mantidi innamorate se potessero parlare”. Don’t Make Love è soprattutto un’opera sul nostro amore mostrato nel momento della crisi e dell’impossibilità.

Don’t Make Love è ora disponibile su Steam a €4 e su itchio a $5, con un taglio permanente sul prezzo originale di €7 e $7. Se sapete leggere e scrivere un po’ di inglese (il lessico è piuttosto accessibile) fatevi un favore e comprate il miglior gioco italiano del 2017 non creato da una multinazionale estera.

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