Sarà la tecnologia SLP (Substrate Like PCB), con tutta probabilità, a determinare una grossa differenza tra i Samsung Galaxy S10 che, come ormai da tradizione nei top di gamma dell’azienda coreano, già si distingueranno da loro per il tipo di SoC a bordo.
Ma andiamo con ordine: la tecnologia in questione è stata introdotta ormai più di un anno fa da Apple con l’iPhone X e permette di “comprimere” in uno spazio molto ridotto diversi chip interni. Ne consegue una maggior libertà in fase di progettazione del design e, ça va sans dire, la possibilità di avere spazio per una batteria più capiente.
Gli ultimi rumors, però, indicano problemi tecnici (non meglio precisati) che la tecnologia SLP riscontrerebbe con gli Snapdragon targati Qualcomm e non con gli Exynos, i SoC proprietari dell’azienda coreana. Samsung, insomma, potrebbe presentare una clamorosa differenza nelle dimensioni della batteria sui futuri Galaxy S10, a seconda del tipo di processore montato. A vantaggio, ovviamente, di quelli con Exynos a bordo che – come la stragrande maggioranza di voi già saprà – saranno quelli commercializzati in Europa.
Non è solo questo l’unico spunto di discussione in merito a questa vicenda: la ricerca così “ossessiva” di spazio da parte di Samsung potrebbe rappresentare inoltre l’ulteriore conferma su un sensore per le impronte digitali integrato sotto il display del futuro (o dei futuri) Galaxy S10.