MediaTek ha barato nei benchmark di Helio P95?

La questione è annosa e a riguardo i commenti, le discussioni, le polemiche, si sono sprecati: quanto sono realistici i benchmark di smartphone e processori che vengono sbandierati ai quattro venti da un po’ tutti i produttori? Le prestazioni che si registrano in questi test sono veritiere?

Ad alimentare i dubbi oggi arriva un’analisi svolta da Anandtech e che ha messo nel mirino l’Helio P95, uno dei SoC di punta di MediaTek. I dubbi sono sorti quando sono stati messi a confronto i risultati dei suoi benchmark con quelli del Dimensity 1000L, più recente e destinato alla stessa fascia di dispositivi.

La fonte in questione ha utilizzato un’app di benchmark modificata, con l’obiettivo di non far riconoscere il tentativo di test da parte del device. I risultati, come avrete già intuito, sono risultati ben più bassi di quelli pubblicizzati. La spiegazione è semplice: Helio P95 spinge al massimo le prestazioni (che non rispecchierebbero quindi quelle di un uso “reale”) quando riconosce l’app di benchmark.

Potrebbe trattarsi di una polemica fine a sé stessa, anche perché l’azienda taiwanese si è affrettata a rispondere alle accuse di “barare” nei test: MediaTek ha prima di tutto parlato di performance dei processori differenti in base alle operazioni che devono essere svolte, compresi i benchmark. Insomma, livelli che vengono decisi a tavolino ma che coinvolgono anche altre possibili campi d’azione.

MediaTek ha anche parlato di responsabilità dirette dei produttori di smartphone (che possono disabilitare i livelli “più alti” di performance) e di una pratica diffusa anche presso altri competitors. Basteranno queste risposte per mettere a riparo l’azienda dalle critiche?

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