Dying Light: Ritardi per la versione retail

E’ stato un iter di sviluppo piuttosto lungo e complicato, quello di Dying Light, ultimo gioco caratterizzato dalla presenza di zombie e con struttura openworld sviluppato da Techland. Il precedente gioco sempre ad opera dello sviluppatore Techland, vale a dire Dead Island, registrò un numero buono di vendite ma non fu ovviamente estraneo a un certo numero di critiche provenienti dalla stampa videoludica e dai giocatori. La sua espansione stand-alone poi, Dead Island Riptide, non fu altro che un gioco con la stessa identica formula di gameplay, in cui v’era poca innovazione e caratteristiche nuove e missioni alla lunga ripetitive.

Aumentò quindi la frustrazione da parte di Techland, a tal punto da affidare la direzione della serie a Deep Silver, e dedicarsi completamente a un progetto nuovo ed inedito, che si supponeva esser di gran lunga migliore: Dying Light. Il processo di sviluppo di Dying Light, bisogna ammetterlo, è stato tutt’altro che agevole. Nonostante una demo presentata all’Electronic Entertainment Expo 2013, il gioco venne purtroppo rimandato all’inizio del 2015, perdendo quindi il periodo natalizio appena passato. Nelle ultime ore è poi apparso un ulteriore problema, secondo cui le copie fisiche di Dying Light subirebbero un ritardo ulteriore in tutto il mondo,  a eccezione degli Stati Uniti. Techland ha tuttavia confermato che stanno pianificando un rilascio della versione digital delivery del gioco. Rimanete collegati per aggiornamenti in merito.

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Ivan Miralli: Ventunenne romano, impiantato da qualche anno in quel di Brescia. Appassionato sin da tenera età di videogiochi, computer, tecnologia in generale e, last but not least, Harry Potter. Scrive di videogiochi da qualche anno.