Siamo abituati alla diffidenza. “Pokémon GO” userà le informazioni sui miei spostamenti per tracciare le mie abitudini? Venderà questi dati alle industrie, li cederà ai pubblicitari? E “Miitomo” come usa tutte le informazioni che raccoglie dai giocatori, apparentemente per diffonderle tra gli amici e creare solo interazioni e momenti divertenti? Il dubbio sull’uso commerciale di questi dati era sorto da più parti, ma Nintendo ha deciso infine di intervenire e dare una spiegazione ufficiale.
“Le informazioni sulle domande che i nostri utenti ci danno attraverso la app Miitomo [sono] usate solo per migliorare l’esperienza degli utenti Nintendo e per supportare l’applicazione. Nè Nintendo né alcuno dei nostri partner vende o condivide le informazioni sulle vostre risposte per qualsiasi altro scopo.” Questa dichiarazione, rilasciata Kotaku dopo un articolo che si interrogava a proposito della sorte delle informazioni consegnate a “Miitomo”, non mi sembra che in realtà escluda che Nintendo usi all’interno dell’azienda le informazioni ricevute, ma chiarisce solo che esse non saranno poi diffuse all’esterno.
A fine aprile “Miitomo” ha superato i dieci milioni di download, mentre non sappiamo ancora quale sia il valore monetario delle sue microtransazioni. I prossimi due videogiochi Nintendo per dispositivi mobili saranno collegati alle due serie di “Fire Emblem” e di “Animal Crossing”, e dovrebbero essere, come “Miitomo”, videogiochi free-to-start con un sistema di microtransazioni interne.