Sunset Overdrive – Recensione

Obiettivo dichiarato di Microsoft è quello di garantire varietà al parco di esclusive per Xbox One. Un’intenzione che è stata ribadita di recente da Phil Spencer, responsabile della divisione Xbox, e di cui Sunset Overdrive ne è uno dei primi, brillanti esempi. Progetto realizzato in collaborazione con Insomniac Games, un team storico per gli appassionati PlayStation poiché autore di saghe del calibro di Ratchet and Clank e Resistance, parliamo di uno shooter open world in terza persona in grado di allontanarsi parecchio dagli stilemi tradizionali del genere di appartenenza. Piuttosto, è un titolo che pesca a piene mani da produzioni totalmente diverse tra loro: Jet Set RadioDead Rising e Crackdown sono le fonti di ispirazione più evidenti, ma si potrebbero fare davvero tanti esempi. Nonostante ciò, Sunset Overdrive ha il merito di costruirsi un’identità propria, che dovrà essere ben sviluppata nel corso dei prossimi anni. Un gioco divertente, fuori dagli schemi, che paga qualche difetto di gioventù, ma in fondo capace di essere motivo di riscatto per il team californiano, dopo la delusione targata Fuse.

[easyazon_block add_to_cart=”default” align=”center” asin=”B00DC1UP04″ cloaking=”default” layout=”top” localization=”default” locale=”IT” nofollow=”default” new_window=”default” tag=”web051-21″]

Sunset Overdrive Recensione 10

Apocalisse energetica

Sunset City è l’immaginaria metropoli che fa da sfondo alle vicende di Sunset Overdrive. Il protagonista, anonimo addetto delle pulizie, si ritrova suo malgrado nel ruolo dell’eroe quando una bevanda energetica nota come Overcharge Delerium XT trasforma chi la beve in terrificanti esseri mutanti. La Fizzco, azienda che ha confezionato il prodotto, ha talmente tanto potere da diffondere notizie false sullo stato della città nel resto del mondo, così da riuscire a isolarla in totale quarantena e lasciare che non vengano forniti aiuti. La trama, in una produzione come questa che non vuole quasi mai volersi prendere sul serio, è quasi un elemento marginale e serve solo ad accompagnare le battute di gioco. Anzi, forse lo fa addirittura meglio del previsto: merito di una sceneggiatura zeppa di dialoghi demenziali e divertenti, pieni di riferimenti ironici nei confronti dei videogiochi, ma anche di altri media, come film e serie TV. I personaggi secondari non sono indubbiamente indimenticabili e di quelli in grado di “bucare” lo schermo, ma la simpatia del protagonista (cui aspetto è totalmente personalizzabile dall’utente) è sufficiente a reggere una struttura narrativa che, come detto, non gioca un ruolo primario in un prodotto del genere.

Sunset Overdrive Recensione 09

Il grinding di Jet Set Radio e il caos di Dead Rising

Questo perché l’esperienza di Sunset Overdrive ruota tutta attorno al gameplay fuori dagli schemi preparato da Insomniac Games. È veramente difficile descriverlo in parole povere, ma già il trailer di presentazione aveva lasciato intuire che si sarebbe trattato di qualcosa di differente rispetto i canoni tradizionali. Di base è uno sparatutto in terza persona open world, con la possibilità quindi di esplorare liberamente la mappa alla ricerca di attività secondarie, ma immediatamente si capisce che il fulcro si basa quasi totalmente sulle mosse acrobatiche richieste per spostarsi da un punto all’altro: obiettivo del giocatore è quindi quello di grindare su qualsiasi superficie lo permetta (i binari del treno, i cavi dell’elettricità, bordi degli edifici e così via), combinando il tutto a salti acrobatici, camminate sulle pareti e ovviamente una mira precisa per avere ragione degli avversari. E non è una semplice soluzione estetica, visto che eseguire combo acrobatiche permette di raggiungere tre differenti livelli di stile, che a loro volta attiveranno bonus specifici da acquisire nel corso dell’avventura. Del resto, il gioco scoraggia i movimenti tradizionali: non solo perché il protagonista non è particolarmente veloce con i piedi piantati per terra, ma soprattutto per il semplice fatto che il numero esagerato di nemici a schermo lo rende immediatamente vulnerabile.
Si capisce allora che bisogna subito sposare lo stile scanzonato di Sunset Overdrive e per fortuna si riesce a farlo facilmente: una volta assimilato il funzionamento di una struttura di gioco comunque accessibile, il divertimento è garantito, anche grazie alla moltitudine di armi previste.Il titolo mette in mezzo quantità e qualità, e ovviamente non si parla di comuni mezzi offensivi: lancia-orsacchiotti esplosivi, fontanelle di acido, elicotteri radiocomandati di supporto, lanciadischi, compensatori termici e quant’altro ancora. Si trova veramente di tutto e la varietà non è importante solamente per impreziosire la quantità, ma lo diventa se si considera che si affronteranno quattro tipi differenti di nemici, ognuno più vulnerabile a un certo tipo di arma rispetto a un altro. Insomma, nonostante le sparatorie in certi frangenti diventino anche caotiche, specialmente in quei momenti in cui lo schermo si riempe letteralmente di avversari, non bisogna disdegnare un po’ di acume tattico.

Sunset Overdrive Recensione 03

La follia di Sunset Overdrive

Alla fine della giostra, Sunset Overdrive funziona? Sì, ma con qualche riserva, che può comunque starci per il primo episodio di una nuova IP arrivato peraltro a inizio generazione. Per quanto ci riguarda, il gioco è riuscito a farci divertire parecchio nel corso delle 8-10 ore necessarie per terminare la storia e completare un paio di attività secondarie. Da qui si legge quindi che la longevità non è esattamente elevata, anche perché in fondo obiettivo del giocatore è sempre quello di fare stragi di nemici: che sia per motivazioni offensive o semplicemente difensive, comunque bisogna imbracciare le armi e sparare. Intendiamoci, le meccaniche shooting funzionano benissimo, della varietà degli armamenti abbiamo parlato nel precedente paragrafo e proprio per questo il gioco diverte e non annoia mai, ma sulla lunga è davvero difficile pensare di andare oltre le 15 ore. Si poteva insomma fare un po’ di più per variare soprattutto gli incarichi secondari: ci sono anche alcune particolari sfide da completare, un po’ poco per stravolgere l’ossatura di una produzione che punta sì su salti e mosse funambolesche, ma a patto che si spari.
Per chiudere il discorso, il comparto multiplayer è rappresentato da Chaos Squad, una modalità cooperativa per otto giocatori in cui si ha la possibilità di partecipare a diverse missioni in compagnia di altre persone. Una volta formata la squadra, si vota l’obiettivo da perseguire: resistere a un’orda di nemici, eseguire una serie di mosse acrobatiche senza toccare terra e così via. Al termine, si ricevono dei premi che possono ovviamente riutilizzati anche nel single player. Nel corso della nostra prova, non abbiamo avuto modo di provare questa modalità come avremmo voluto: approfondiremo il tutto non appena i server saranno definitivamente aperti.

Sunset Overdrive Recensione 05

Prestazioni convincenti

Si è discusso molto sulla scelta di garantire prestazioni pari a 900p e 30fps per Sunset Overdrive. Alla fine, inutile dirlo, si è rivelata la soluzione migliore: il compromesso ha permesso infatti a Insomniac Games di offrire un alto livello di dettaglio, soprattutto in termini di effetti speciali, accompagnato da un’ottima quantità di nemici a schermo. Le performance non calano mai, nemmeno nelle situazioni più concitate, segno dell’ottimo lavoro svolto in fase di ottimizzazione. L’impatto grafico è dunque buono anche per la scelta di colori sgargianti perfettamente in linea con lo stile del team di sviluppo: si poteva fare qualcosa di più per la pulizia visiva, ma solo i più attenti ai dettagli ci faranno caso.
Promosso il comparto sonoro: la colonna sonora offe tracce rock particolarmente gradevoli che riescono ad accompagnare ed esaltare alla perfezione le stravaganti sessioni di gameplay. Buono anche il doppiaggio in italiano, specialmente per il protagonista.

[easyazon_block add_to_cart=”default” align=”center” asin=”B00DC1UP04″ cloaking=”default” layout=”top” localization=”default” locale=”IT” nofollow=”default” new_window=”default” tag=”web051-21″]

Potrebbe piacerti anche