Captain America The Winter Soldier – Recensione

Chris Evans ritorna a vestire i panni dell’iconico Captain America in questo sequel che si posiziona cronologicamente dopo gli eventi narrati in The Avangers. Non troviamo più quindi l’ambientazione degli anni ’40, ma i giorni d’oggi e questo farà sì che Steve Rogers si sentirà catapultato in un’epoca molto più ambigua e con le linee che demarcano ciò che è giusto da ciò che è sbagliato molto più sbiadite, di quella a cui era abituato. In un mondo con queste caratteristiche si paventa una subdola minaccia, una minaccia che riuscirà a fronteggiare grazie a quello che è forse il suo superpotere più grande: una tempra e una morale resistente quanto il suo scudo. Sempre affiancato dall’inseparabile Vedova Nera, un’ottima Scarlet Johanson che ha fatto del sotterfugio e dell’inganno la sua ragione di vita, diventando la spia perfetta; da Sam Wilson/Falcon, uno dei primissimi supereroi di colore assieme a Luke Cage, interpretato dall’ineccepibile Anthony Mackie il quale ci regala dei divertenti siparietti comici che spezzano di tanto in tanto la drammaticità dell’azione e la carica emotiva, dando il tempo allo spettatore di rilassarsi per poi gustarsi nuova azione.

"una volta c'era la musica negli ascensori..."
“una volta c’era la musica negli ascensori…”

Parlando delle scene d’azione il film ne propone tante: dagli inseguimenti, ai combattimenti a terra/aria; tutte ben realizzate e spettacolari, grazie al budget più consistente rispetto al primo capitolo. Probabilmente le scene d’azione sono un po’ troppo scandite, ma i registi (Anthony e Joe Russo) e gli sceneggiatori (Stephen McFeely,Christopher Markus) sono stati bravi a non contare troppo sulle stesse. Non ci ritroveremo quindi di fronte ad un novello Matrix Reloaded con delle scene d’azione a cadenza regolare, ma ad un prodotto bene amalgamato, dandoci la sensazione che il nemico è sempre dietro l’angolo, pronto a colpire di sorpresa.

Il film in sé perde la spettacolarità dell’ambientazione Fantasy e supereroistico che ha caratterizzato Thor: The dark world e Iron Man, e assume la connotazione della spy-story molto più congeniale al personaggio e all’ambientazione, lo S.H.I.E.L.D.; regalandoci un sempre valido Samuel L.Jackson nei panni di Nick Fury e un Robert Redford che interpreta l’ambiguo Alexander Pierce, il quale è forse un po’ troppo sprecato per un film del genere e  avrebbe meritato probabilmente un po’ più di spessore. 

Menzione d’onore per il Soldato d’inverno, interpretato da un ritrovato Sebastian Stan, il quale offre una caratterizzazione del personaggio fra le più riuscite e fedeli al fumetto.

Walt Disney/Marvel è riuscita a confezionare un gran bel prodotto, della durata di poco più di 2 ore, contro l’ora e 40 del primo Captain America, divertente e ben congeniato. Un film ricco di riferimenti ad altre opere Marvel — come Tony Stark, il Dr. Strange, Hulk — che i fan del genere e dei fumetti in generale non possono mancare. Come al solito, attenti a non uscire prima della fine dei titoli di coda. 😉

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