Cyanogen, aria di tagli: licenziati il 20% dei dipendenti

Cyanogen Inc. aveva fatto il suo esordio con grande energia e anche con un velo di presunzione (“Pianteremo una pallottola in testa a Google”, disse all’epoca il CEO Kirt McMaster). Ma evidentemente l’energia e la presunzione non sono bastate per trasformare il suo disegno in un qualcosa di sufficientemente credibile, e proprio per questo la compagnia si ritrova ora a dover fare un po’ di tagli.

A sedici mesi di distanza infatti, Cyanogen OS non è stato in grado di sfondare come aveva previsto (e sperato), tanto è vero che la sua piattaforma software la si trova ormai soltanto presso una ristretta cerchia di smartphone.

Questo trend sta costringendo la compagnia a razionalizzare le spese interne, licenziando per esempio il 20% della propria forza lavoro: 30 impiegati su 136 sarebbero in procinto di perdere il posto di lavoro. I tagli maggiori stanno riguardando le sedi di Palo Alto e di Seattle, mentre le sedi in Europa (Lisbona) e in India (per l’Asia) sono praticamente state eliminate.

Sembra che i tagli al personale riguardino prevalentemente l’area open source che Cyanogen Inc. vorrebbe veder eliminata in maniera completa. L’obiettivo di Kondik e McMaster, quindi, sarebbe ora un po’ diverso rispetto all’inizio: concentrarsi maggiormente sulle applicazioni ed evitare di sprecare denaro ed energie per tentare di sottrarre utenti a Google (impresa che per il momento, chiunque tenti di fare, finisce per vedere fallita).

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