Turchia nella censura: Erdogan blocca Google Drive e Dropbox

La Turchia ha bloccato i servizi di cloud storage più noti del momento: Google Drive, Dropbox, OneDrive e Github sono stati messi al bando dal governo di Erdogan. Il provvedimento è stato caldamente voluto per frenare l’avanzata delle email leaked che coinvolgono il ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali Berat Albayrak, genero dello stesso Erdogan.

Il blocco dei servizi di cloud storage dovrebbe fermare la diffusione delle email leaked e cercare di arginare quella che potrebbe tradursi in una crisi politica.

Secondo quanto riporta il Daily Dot che ha avuto la possibilità di analizzare i contenuti censurati dal governo, le email in questione dimostrerebbero come Erdogan abbia utilizzato il suo potere per influenzare i media e dirottarli verso un’informazione più accondiscendente nei confronti dell’esecutivo.

Per quanto Google Drive sia tornato alla normalità, è evidente che l’aria che si respira in Turchia sia a dir poco lontana da quella di una democrazia liberale. L’incarcerazione di giornalisti e oppositori politici, l’intervento a gamba tesa fatto nei confronti dei social network e di vari siti internet (come WikiLeaks), nonché quest’ultima ingerenza nel settore del cloud storage sono la dimostrazione più evidente di come la Turchia si sta inesorabilmente trasformando in un Paese autoritario, censorio ed estremista.

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