Duck Duck on the Loose è un open-world rilassato e gratuito – Penny Playful

Duck Duck on the Loose di Sean S. LeBlanc è un open-world esplorativo con visuale dall’alto. Sono Duck Duck, un’anatra che ha perso sette dei suoi anatroccoli e devo cercarli nel vasto mondo di gioco, semplicemente andando in giro e osservando attentamente l’ambiente sino a trovarli (hanno la forma di un cerchio arancione con uno spicchio giallo).

Non c’è alcuna urgenza, e anzi il gioco incoraggia a prendersela con calma. “Uh oh, uno stormo di anatroccoli si è perso, e ora è compito di Duck Duck risolvere il problema! Puoi aiutarlo a trovarli tutti e sette?” dice la descrizione del gioco. “Ma alla fine… non è che sia davvero la tua responsabilità. Anzi sono sicuro che staranno bene anche da soli. Perché non ti prendi un po’ di tempo per gironzolare e divertirti? E ehi se poi trovi davvero qualche anatroccolo in giro è anche meglio eh.”

Molti videogiochi open-world vivono nella contraddizione tra l’urgenza dei miei obiettivi e il design dispersivo proprio del genere: per esempio inizio Fallout 4 senza sapere dove sia mio figlio e seguendo ansiosamente le tracce del suo rapitore, ma a quanto pare ho tempo per dedicarmi a moltissime attività che non danno alcun contributo alla mia ricerca. Duck Duck on the Loose si rende conto di questa contraddizione e la sbeffeggia, trasforma la ricerca dei collezionabili/obiettivi in un’attività rilassante in cui non ho timore del fallimento.

L’esplorazione mi porta in terre ghiacciate, città abitate e foreste e mi fa incontrare tanti personaggi di specie e culture diverse, dagli animali parlanti a un misterioso e inquietante popolo. I dialoghi con i personaggi sono una delle cose più divertenti di Duck Duck on the Loose, soprattutto grazie al fatto che Duck Duck si riveli essere famoso (o famigerato) in tutto il mondo, e vi consiglio di cercare nuove persone con cui discutere più che gli anatroccoli.

Un’altra cosa interessante del gioco è il suo aspetto grafico, il suo mondo perfettamente piatto (anche le montagne non hanno alcuno spessore) con alberi, nuvole e palazzi resi però in modo tridimensionale e capaci di dare con semplicità profondità e volume a tutta la scena, mentre i diversi suoni dei passi sul terreno di Duck Duck e il suo starnazzare rallegrano ritmicamente le mie scoperte.

Duck Duck on the Loose è in questo una dimostrazione tecnica delle potenzialità di PICO-8, la console immaginaria per cui il gioco è stato costruito. PICO-8, di cui ho già parlato in passato, è una macchina per videogiochi che non esiste, e che quindi non dovete acquistare per poter giocare ai suoi giochi: le opere realizzate per PICO-8 sono disponibili su computer, spesso girano direttamente sul vostro browser internet senza neanche bisogno di download.

I giochi per Pico-8 sono però ugualmente realizzati rispettando i fittizi limiti tecnici di questa console immaginaria, le sue specifiche, la sua risoluzione, il suo linguaggio di programmazione. Sono vere sfide per gli sviluppatori, che in questo modo si impongono limiti da esplorare alla ricerca di nuove soluzioni creative. Potete giocare Duck Duck on the Loose nel vostro browser web dalla pagina itch.io del gioco.

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