Call of Duty: come aiutano i 3 anni di sviluppo

E’ da ormai anni e anni che il genere degli sparatutto in prima persona si è fatto largo in mezzo ad una miriade di titoli, diventando famoso e popolare nella massa di giocatori “casual” soprattutto al boom avuto dalla serie Call of Duty di Activision, soprattutto dal lancio di Call of Duty 4: Modern Warfare in poi.

La serie è quindi diventata a cadenza annuale, con un budget sempre più alto, e conseguentemente si sono avvicendati diversi team di sviluppo per la realizzazione dei nuovi titoli, tra cui Infinity Ward (per la serie Modern Warfare), Treyarch (per Black Ops) e infine il più recente, Sledgehammer Games, che ha sviluppato Call of Duty: Advanced Warfare, uscito qualche mese fa su console di nuova e vecchia generazione.

Si è spesso parlato in particolare del ciclo di avvicendamento dei team di sviluppo, e nelle scorse ore Mark Lamia, capo dello studio di Treyarch, ha parlato a riguardo. In un’intervista rilasciata a Official Playstation Magazine, Lamia ha dichiarato che senza un ciclo di tre anni, sarebbe stato pressoché impossibile realizzare Call of Duty Black Ops 3, nuovo titolo della serie in uscita quest’anno in esclusiva per console di nuova generazione e PC. Il tempo maggiore di sviluppo, a detta di Lamia, ha permesso al team di sviluppo di rinnovare completamente la serie, creando qualcosa di assolutamente nuovo. Non ci resta quindi che attendere l’Electronic Entertainment Expo di Los Angeles per avere nuovo materiale di Call of Duty: Black Ops 3.

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