Driveclub Bikes – Recensione

La storia di Driveclub è una delle più travagliate se prendiamo in considerazione le produzioni recenti. Presentato in pompa magna come il nuovo progetto di Evolution Studios, il team che su PlayStation 3 ci ha deliziato con le scorribande off-road dei tre Motorstorm, il titolo doveva essere non solo particolarmente ricco dal punto di vista dei contenuti, ma puntare soprattutto a funzioni social e multiplayer. Ora, senza entrare troppo nei dettagli, il lancio è stato un autentico disastro: server malfunzionanti, funzioni online assenti, edizione gratuita per gli abbonati PlayStation Plus rinviata a data da destinarsi e un gioco che, nonostante le indubbie potenzialità, faticava parecchio. Ci sono volute diverse settimane prima che la situazione tornasse alla normalità rendendo Driveclub uno dei migliori racing arcade degli ultimi anni, ricco di cose da fare sia offline che online, e completo di funzionalità social che ben si sposano alle abitudini dei tempi moderni.

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Alla recente Paris Games Week è arrivato allora a sorpresa l’annuncio di Driveclub Bikes, un’espansione stand-alone che aggiunge le moto alle tradizionali automobili da corsa. Una scelta azzeccata che da una parte dimostra l’intenzione da parte di Sony di voler puntare veramente tanto su un brand sempre più forte, dall’altra rende ancora più completa un’offerta a livello di contenuti assolutamente pregevole. Il risultato finale, lo diciamo subito, è soddisfacente.

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Partiamo dal prezzo: 19,99 euro per acquistare il DLC senza la necessità di possedere il titolo originale, 14,99 euro se invece avete già Driveclub, non importa se digitale o fisico perché i nuovi contenuti andranno comunque ad aggiungersi a quelli esistenti. Il menu iniziale è stato di conseguenza leggermente stravolto, perché da una parte permette di godersi la tradizionale esperienza su quattro ruote, dall’altro invece apre la strada alla novità rappresentata dalle moto. Nel dettaglio, è stato aggiunto un nuovo tour completo di 42 eventi inediti dedicati esclusivamente alle due ruote, con una struttura praticamente identica a quella precedente: vi sono gare singole, prove a tempo e di abilità, che si alternano a occasionali mini-campionati composti da tre corse che permettono di accedere ai tornei successivi. Anche in questo caso sono state mantenute ovviamente le stelle che potranno essere guadagnate, per un massimo di tre, a seconda degli obiettivi segnalati dalla CPU: un giro pulito completato entro un determinato range di tempo, punti precisi da guadagnare in curva, il posizionamento finale in gara e così via. Tutto questo permette non solo di confrontare le proprie statistiche in tempo reale con quelle degli amici durante la corsa, offrendo in tal senso un’esperienza di guida più ricca rispetto un comune racing, ma anche di guadagnare punti che permettono di salire di livello e sbloccare nuove moto (o auto se possedete anche il gioco originale). Oltre al tour, è possibile cimentarsi in gare singole completamente personalizzabili, sia per il circuito da scegliere su oltre 78 disponibili, sia per le impostazioni relative all’ora del giorno e alle condizioni del meteo, che possono anche essere variabili durante la corsa. Infine, il multiplayer che offre le stesse possibilità del gioco originale.

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Ma è ovviamente importante valutare il comportamento di Driveclub Bikes in pista e per fortuna non delude neanche sotto questo aspetto, sebbene abbia ereditato dalle quattro ruote anche evidenti limiti. Il gioco è assolutamente molto divertente, perché il modello di guida è accessibile come ci si aspetterebbe da un arcade e le moto sono perfettamente calate nel contesto dei tracciati che spaziano tra Canada, Cile, Giappone, Norvegia, Scozia e in India. L’adrenalina è sempre a mille e arrivare in staccata a tutta velocità dona le splendide sensazioni che un titolo di corse a due ruote deve essere in grado di offrire. Ma se da un lato è garantita l’immediatezza di un arcade, dall’altro ci sono anche i limiti a cui si rischia di andare spesso incontro in questo genere di produzioni. Già del Driveclub originale si notava una scarsa personalizzazione delle auto, che restituiva comportamenti simili anche tra vetture, in teoria, totalmente differenti tra di loro. Stessa cosa accade dunque tra le dodici moto messe a disposizione in questo add-on: certo, ci sono superbike più tendenti alla derapata rispetto ad altre, per esempio, ma nel complesso non dovrete mai variare di molto il vostro stile di guida a seconda del modello che utilizzate. Una scarsa profondità che si nota anche dal fatto che è praticamente impossibile cadere: poco importa se accelerate in curva con una piega che dovrebbe teoricamente farvi baciare l’asfalto, resterete lì a far lasciare andare il posteriore, espediente che si rivela infine particolarmente utile nelle curve particolarmente difficili. Per cadere dovrete praticamente colpire i lati della pista in un certo modo, per essere comunque rimessi subito in pista al netto di qualche posizione persa. Intendiamoci, non è un difetto grave né una cosa che ci sentiamo di punire severamente dato che parliamo di un gioco che vuole volutamente offrire un’esperienza leggera allontanandosi dalle velleità di un ben più complesso simulatore, ma dato che in passato abbiamo conosciuto arcade che hanno fatto più attenzione a certi aspetti realistici (Project Gotham Racing ne era il maestro) è doveroso sottolineare questo aspetto per i giocatori più esigenti.

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Nel complesso, dunque, si tratta dell’unico vero difetto di questa produzione, ben fatta come il Driveclub originale e che offre uno spettacolo audiovisivo quasi senza confronti: non abbiamo timore a dire che si tratta di uno dei racing dalla grafica migliore disponibile sul mercato, al netto di qualche limite riscontrabile nel “blocco” a 30 frame rate al secondo e in un leggero aliasing. Specialmente quando cala il tramonto o si scatenano furiose tempeste sarà davvero difficile resistere alla tentazione di utilizzare il pulsante “SHARE”.

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Commento finale

Driveclub Bikes rispetta in pieno tutte le aspettative generate dall’annuncio a sorpresa: offrire tutto il buono che aveva garantito il titolo originale trasportandolo però nel mondo delle due ruote. Sono perdurati ovviamente anche i difetti, ma aldilà di questo si tratta di un racing motociclistico molto divertente e ricco di contenuti e possibilità, sia offline che online. Peccato solo per le appena 12 Superbike disponibili, ma se avete amato Driveclub, adorerete anche questo.

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