Dark Souls 3: storia e lore spiegati in un film realizzato da fan

MoonlightButterfly è una delle fonti più credibili per quanto riguarda il complicato lore della serie “Souls”: se volete capire cosa è successo in “Demon’s Souls”, “Dark Souls” e “Dark Souls 2” (anche se vi invito a saltare “Dark Souls 2”) i suoi video sanno darvi opinioni ragionate e documentate. Ora, ha pubblicato un lungo video, praticamente un film (dura un’ora e quarantacinque minuti), dedicato all’intricata narrazione di “Dark Souls 3”. I vari finali del gioco (dovrebbero essere quattro, ma non usando guide non ho la più pallida idea di come si acceda a due di essi) sono spiegati in una serie di finali alternativi possibili al video.

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Quando giocai la prima volta a “Dark Souls” fui colpito dal suo gameplay, dal suo level design (che penso sarà studiato dagli autori per anni e anni, come quello di “Castlevania Symphony of the Night”), dal modo in cui il gioco mi dava l’impressione concreta di essere un cavaliere appesantito dall’armatura che attraversava stretti corridoi su cui la mia spada sbatteva se agitata con disattenzione. Era la sua rappresentazione dello spazio che mi affascinava. Se la storia del videogioco, la sua evoluzione, va letta come l’evoluzione della rappresentazione di luoghi virtuali, Miyazaki stava raggiungendo l’apice di un lungo cammino, un livello che difficilmente sarebbe stato replicato. Non fui colpito dalla storia di “Dark Souls”, al punto che per metà del gioco non capì assolutamente nulla della sua trama, del suo lore, di quello che io stessi facendo.

La storia di “Dark Souls” si nasconde abilmente al giocatore disattento, e io ero stato disattento, mi ero meravigliato per altro. Arrivai a dire a un amico che “Dark Souls è il gioco più bello che abbia mai giocato ed è la dimostrazione che nel videogioco conta solo il gameplay e non la storia”. Non credo che fosse totalmente sbagliato il mio ragionamento (la narrazione dovrebbe avvenire all’interno del gameplay, e non al suo esterno usando cutscene) ma quello che mi stavo perdendo è parte del valore di “Dark Souls”.

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