Startup, l’Italia inizia (finalmente) ad attrarre investimenti esteri

Sembra che l’Italia abbia finalmente imboccato la strada giusta. Da qualche tempo a questa parte c’è l’impressione che il Bel Paese stia cominciando a diventare un po’ più attraente agli occhi degli investitori esteri che intendono investire nelle nostre startup: d’altra parte era solo il mese scorso quando Intel acquisiva l’azienda pisana Yogitech, e poco prima fu la volta in cui Amazon comperò l’astigiana Nice. In entrambi i casi parliamo di aziende non propriamente definibili come startup, ma il trend attuale guarda comunque e soprattutto a loro.

Startup o aziende di lungo corso che siano, resta il fatto che dall’estero iniziano a guardare all’Italia con un pizzico di fiducia in più. Lorenzo Franchini, manager e fondatore di ScaleIt – evento che permette alle startup italiane di incontrare gli investitori esteri – spiega che “di recente abbiamo visto ben 4 investimenti di fondi esteri: a settembre Highland Capital Partners ha investito 10 milioni in Dove Conviene, poi c’è stata Index Ventures che ha puntato su FaceIT e Money Farm. Nei giorni scorsi infine, Opus Capital ha investito in Cloud4Wi”.

E i soldi che sono stati messi sul piatto per queste operazioni non sono mica briscole: si va dagli 8 milioni per Cloud4Wi fino ai 15 milioni per FaceIT e ai 16 milioni per Money Farm. In alcuni casi queste startup hanno quartiere generale all’estero, ma sono nate, sono cresciute e mantengono tutt’oggi una base importante in Italia. E se solo le condizioni a livello di burocrazia e fisco fossero anche solo meno rigide, anche il quartier generale di queste neoaziende finirebbe col piantare radici nel Bel Paese!

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