Hearthstone trasforma la Rissa in un torneo online

La modalità Rissa di “Hearthstone”, il gioco di carte collezionabili digitali di Blizzard Entertainment, è luogo di sperimentazioni. Un po’ come quelle che erano le Mutazioni di “Left 4 Dead 2”, la Rissa di “Hearthstone” (e quella di “Overwatch”) offre ogni settimana una modalità diversa, a volte PvE, solitamente PvP e, sorprendentemente, anche co-op, due giocatori contro un unico avversario controllato dall’Intelligenza Artificiale. È l’occasione per tentare qualche nuova strada, per provare a giocare con le meccaniche o, come nel caso della Rissa Eroia che inizia oggi, per inaugurare una nuova modalità di gioco e di gestione dei tornei.

Normalmente, le Risse di “Hearthstone” sono gratuite e, anzi, premiano con una busta la prima vittoria. Questa settimana la situazione è assai diversa, perché la nuova Rissa Eroica pretende una (consistente) tariffa di entrata ed equivale a un vero e proprio torneo online di “Hearthstone” con importanti premi in oggetti e denaro in-game. Per accedere alla Rissa Eroica dovrete spendere €9,99 o 1000 pezzi d’oro (la valuta in-game di “Hearhstone”). In cambio, potrete scontrarvi contro altri partecipanti alla Rissa Eroica usando un qualsiasi mazzo Standard da voi creato allo scopo di raggiungere le 12 vittorie o di fare il meglio possibile prima di essere sconfitti 3 volte.

Come in Arena, dopo la terza sconfitta la modalità diventa inaccessibile e vengono consegnate le ricompense, che dipendono come al solito dal numero di vittorie conseguite. A occhio (e valutando la tabella ufficialeBlizzar) per pareggiare la spesa di entrata dovrete vincere almeno 6 partite, ottenendo così 7 buste delle carte, 250 di Polvere Arcana e 250 monete d’oro. I veri guardagni iniziano a nascere vincendo un numero ancora maggiore di scontri, e chi arriverà al massimo (12 vittorie) si porterà a casa 50 buste di carte, 1100 di Polvere, 1100 monete d’oro e tre carte Leggendarie Dorate. Un obiettivo difficilmente raggiungibile se non dai giocatori migliori.

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