
Uwe Boll, regista di disastrosi cinegames, si è ritirato
Uwe Boll si è ritirato. Di nuovo (ogni tanto lo fa). Il regista tedesco, famoso per i suoi pessimi adattamenti da videogiochi (una volta nella vita dovreste vedere il terribile “Bloodrayne: Third Reich”) e per il suo odio verso la critica che (secondo lui) non riconosce i suoi meriti ha annunciato in un’intervista a Metro di aver deciso di abbandonare il cinema che, secondo lui, non è più capace di dargli il necessario sostentamento economico. Il suo prossimo film, “Rampage: President Down” (distribuito su circuiti digitali) sarà quindi l’ultimo della sua carriera.
Se avete mai visto uno solo dei cinegames (film tratti da videogiochi) diretti da Uwe Boll potreste avere un’idea di quanto questo regista possa essere disastroso e capace di creare film non solo raffazzonati e dalla trama sgangherata, ma tanto noiosi quanto esagerati. “House of the Dead”, “Bloodrayne” (ne ha fatti ben tre di questa serie), “Postal”, “Alone in the Dark” e “Alone in the Dark 2”, “Far Cry”… tutti i suoi film tratti da giochi sono pessimi. Eppure quando si esce dai suoi tentativi di adattare il videogioco al cinema, cosa di cui evidentemente è incapace e che forse fa solo per recuperare il denaro per i suoi veri progetti (autoprodotti), si possono trovare anche opere più sorprendenti e interessanti che, negli anni, il carattere e l’arroganza di Uwe Boll hanno solo aiutato a nascondere. “Heart of America” per esempio racconta i massacri nelle scuole americane, “Darfur” parla della guerra nell’omonima provincia africana e “Stoic” offre un crudo sguardo alle prigioni americane. Uwe Boll continuerà a lavorare nel cinema con la sua casa di distribuzione e sappiate che ha un ristorante a Vancouver che, pare, i critici apprezzano molto.