Tim Cook, discorso al MIT prima del meeting con Trump

Il prossimo 19 giugno si terrà la prima riunione dell’American Technology Council, una sorta di “istituzione” nata per mano del governo Trump e guidata dal suo stesso genero Jared Kushner. Il summit in questione vedrà la partecipazione di 12 pezzi grossi dell’industria americana, da Tim Cook a Jeff Bezos, passando per Satya Nadella e Safra Catz.

Questo organismo, nato da un’idea del governo Trump, servirà per fare il punto della situazione su temi molto importanti al giorno d’oggi, come il cloud computing, la digitalizzazione delle agenzie di governo e l’ammodernamento dell’infrastruttura statunitense. E a quanto pare, nonostante nelle ultime settimane il clima tra Cook e Trump si sia fatto un po’ più teso rispetto agli inizi (specie dopo le decisioni della Casa Bianca in materia di clima), il summit dovrebbe procedere a vele spiegate. E anche con la partecipazione di Tim Cook.

Proprio lui, il CEO di Apple, nelle ultime ore ha tenuto un discorso al MIT nel corso del quale ha parlato del rapporto tra la tecnologia e le arti liberali. Ai ragazzi, Cook ha chiesto di non perdere mai il loro aspetto più umano, di non far sì che la tecnologia finisca col prevalere su di loro.

Il numero uno di Apple ha detto infatti di non essere preoccupato dell’avvento dell’intelligenza artificiale, ma del fatto che gli uomini, in un futuro ormai sempre più vicino, possano iniziare a pensare come delle macchine, senza più valori e senza compassione, e soprattutto senza preoccuparsi affatto delle conseguenze che le loro azioni potrebbero produrre. Una tecnologia che non sia temperata dal fattore umano, insomma, a detta di Cook è una tecnologia minacciosa e pericolosa.

via Tech Times
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