Fantasy Strike è un picchiaduro per tutti pensato per l’accessibilità

“Fantasy Strike” si propone un interessante obiettivo: essere un picchiaduro per tutti. Il genere dei picchiaduro è diventato negli anni un genere di nicchia inaccessibile ai videogiocatori meno esperti e dedicati, con meccaniche astruse come le lunghissime combo di “Tekken”, le Animation Cancel (Roman Cancel) di “Guilty Gear”, le sequenza di tasti di “Street Fighter” e gli oggetti e gli stage mutevoli di “Smash Bros.”, un gioco però almeno molto accessibile quando si parla di controlli ed esecuzione delle mosse.

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“Fantasy Strike” vuole però essere ulteriormente accessibile, e per farlo ha deciso di semplificare ulteriormente la sua interfaccia e, soprattutto, il suo sistema di controllo. L’autore è David Sirlin, responsabile del design per “Street Fighter 2 Turbo HD Remix”, remake di “Street Fighter 2 Turbo” per PlayStation 3 e Xbox 360 all’epoca considerato il miglior modo possibile di scoprire o riscoprire il gioco originale. Il sistema di controllo di “Fantasy Strike” è il più facile che io abbia mai incontrato in un picchiaduro: posso muovermi a destra e a sinistra, con un tasto salto, con un tasto attacco, con un tasto uso una tecnica speciale, con un tasto uso un’altra tecnica speciale e con un altro tasto ancora uso una “Super” (una mossa che va prima caricata riempiendo un’apposita barra durante il combattimento). Fine. Un sistema tanto semplice da essere finalmente giocabile anche con una tastiera.

Ci sono ancora azioni che necessitano di combinazioni di tasti o di funzioni secondarie di essi, ma si tratta di poche mosse piuttosto intuitive: se mi sposto indietro mentre vengo attaccato mi difendo, se attacco mentre mi sposto, e se sono vicino al nemico, attivo una “presa”, un’azione in cui afferro e scaglio lontano il mio avversario danneggiandolo. Soprendente e brillante è la soluzione adottata per contrattaccare queste prese: ogni presa verrà automaticamente contrattaccata semplicemente lasciano stare i controlli e non pigiando niente. Ma il vantaggio vero è poter realizzare mosse speciali, e Super, senza complesse combinazioni di tasti, un problema già in parte risolto da “Smash Bros.”.

Non si tratta di una banalizzazione del picchiaduro, dei suoi elementi tattici, del tempismo, della possibilità di costruire combo concatenando attacchi e di scoprire le aperture dell’avversario. Si tratta, nelle intenzioni dell’autore, di semplificare l’ingresso nel genere, di permettere a chi è già appassionatiodi giocare insieme ai suoi amici, o ai suoi figli, e di permettere a chi non conosce bene il genere di scoprirlo, preservando però la complessità del gioco e lasciandola scoprire nel tempo. Alla fine, davvero il cuore della ricchezza di un picchiaduro dovrebbe essere la difficoltà nel pigiare i tasti giusti nell’ordine giusto abbastanza velocemente? “Fantasy Strike” è appena arrivato sulla piattaforma di crowdfunding Fig, dove sta cercando 500 mila dollari di finanziamento per concludere il suo sviluppo, già in corso da due anni. Se la campagna andrà a buon fine il gioco uscirà su Steam e PlayStation 4 nel 2018.

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