Un’indagine sulle abitudini dei videogiocatori hardcore in Italia

Digital Bros. Game Academy, scuola di formazione per professionisti del videogioco legata a Digital Bros. e, di conseguenza, al produttore italiano 505 Games, ha inaugurato l’Osservatorio DBGA (Digital Bros. Game Academy), con cui intende studiare il mercato e l’industria del videogioco in Italia. La notizia, diffusa ieri, ci è arrivata insieme ai primi dati raccolti dall’Osservatorio DBGA, dati che raccontano le abitudini dei videogiocatori italiani.

Il campione su cui l’Osservatorio DBGA ha svolto l’indagine è composto da professionisti del settore, studenti, ex studenti, “core gamer” (così vengono definiti) e persone interessate allo sviluppo tecnico, artistico e culturale del videogioco. È importante specificare da chi è composto il campione perché la sua composizione influenza non poco le risposte: questa analisi si concentra sulle abitudini dei videogiocatori “hardcore”, quelli dedicati e consapevoli, quelli che persino hanno o vogliono avere un ruolo nell’industria videoludica, e non racconta in nessun modo come il videogioco venga vissuto dai videogiocatori “casual” o dai videogiocatori in generale. Per intenderci, l’83,6% del campione dedica al videogioco almeno un’ora al giorno e il 27,2% dedica al videogioco più di tre ore al giorno.

Secondo Digital Bros. analizzare però i videogiocatori hardcore significa analizzare l’avanguardia del videogioco, studiare colore che anticipano e creano i trend di consumo.  Non sono sicuro che i videogiocatori hardocre siano rappresentativi di trend generali di consumo. Storicamente, il videogioco si è anzi mosso nella direzione del videogioco casual, non di quello hardcore: si è mosso verso lo Wii, si è mosso verso i dispositivi mobili, e i videogiocatori dedicati lo hanno seguito. Il comunicato stampa non dà altre informazioni importanti sul campione, come l’età, la provenienza geografica o il loro genere (le donne, essendo biologicamente più sensibili alla motion sickness tendono a preferire videogiochi non d’azione). Comunque, i formati preferiti dal campione sono il PC (66,9%), PlayStation 4 (60,8%) e dispositivi mobili (48,8%). Qui, come in altri momenti del sondaggio, era possibile esprimere più di una risposta.

Il 21,3% è interessato alle grandi produzioni e le segue sin dal Day 1, il 14,6% cerca videogiochi indipendenti e creativi, ben il 57,9% non ha preferenze tra i due poli e un interessante 13,4% guarda le produzioni a medio budget. Secondo quanto raccolto da Digital Bros i membri del campione, quando comprano le grandi produzioni ad alto budget, le comprano immediatamente: solo il 7,9% aspetta una versione a prezzo budget e un misero 0,6% acquista AAA usati.

L’elemento oggettivamente più importante secondo il campione è il gameplay (lo è per l’89,2%), che deve essere immersivo , il 75,3% mette al centro la narrazione, il 56,6% pensa che l’elemento principale siano personaggi definiti e solidi. Questo è quello che gli intervistati pensano da un punto di vista oggettivo, ma quando invece vengono interrogati sugli aspetti soggettivi dell’esperienza, su cosa preferiscono nel videogioco, scopriamo che il 68,1% degli intervistati preferisce gameplay d’azione, il 56,6% preferisce la sensazione di sfida e il 26,5% preferisce puzzle, il 39,8% vuole sfide che richiedano strategia e il 39,2% vuole sfide che mettano alla prova tempismo e abilità. Ma soprattutto, quando andiamo appunto sui fattori soggettivi, il comparto grafico risulta essenziale per il 56,6% degli intervistati. C’è infine una lieve predilezione per il multiplayer cooperativo (37,6%) rispetto a quello competitivo (31%). Per il 69,3% del campione “il gioco ideale deve combinare le specificità del gameplay con un’ambientazione ricca di dettagli da ammirare e aree da esplorare.”

Infografica sulle abitudini dei videogiocatori da Digital Bros

 

 

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