Square Enix non ricorda di aver inserito micro-transazioni in Deus Ex

Square Enix promette di non aggiungere mai sistemi di micro-monetizzazione, cioè micro-transazioni, ai suoi a prezzo pieno per console. È stata una delle prime compagnie a farlo, ma dopo le polemiche sulle loot box di Star Wars: Battlefront 2 e Middle-Earth: Shadow of War le micro-transazioni, soprattutto nel single-player, sono diventate un tema importante nell’industria videoludica.

Ho già parlato di come le micro-transazioni rischiano di deformare intorno al loro sistema economico l’esperienza single-player. All’epoca erano state appena annunciate le loot box in Middle-Earth: Shadow of War, ma dopo poco arrivò NBA 2K18 di Take-Two e dimostrò quali potessero essere i risultati di questa deformazione con una campagna single-player interamente costruita per spingere le micro-transazioni.

Yosuke Matsuda, presidente di Square Enix, in una intervista a MCV ha spiegato che la compagnia tratta differentemente i giochi per dispositivi mobili e quelli su console, i videogiochi freemium e quelli venduti a prezzo pieno. “Quello che le persone si aspettano da un gioco per console casalinga è forse piuttosto diverso da quello che le persone vogliono in un gioco per smartphone, vengon visti diversamente.

Il modo in cui i videogiochi per console sono fatti, la quantità dei contenuti e la fatica che serve per crearli… c’è qualcosa in questo che non è coerente con le micro-transazioni.” Questo discorso non ha senso per almeno due motivi. Uno lo ho detto all’inizio, cioè Square Enix è stata una delle prime compagnie a inserire micro-transazioni in videogiochi single-player per console.

Deus Ex: Mankind Divided è un videogioco venduto a prezzo pieno, con un suo Season Pass, è un videogioco single-player ma permette di acquistare oggetti e punti abilità con valuta reale. Gli oggetti acquistati in questo modo in Deus Ex: Mankind Divided sono inoltre consumabili mono-uso legati alla singola partita, non all’intero account del giocatore: se inizio una nuova partita li perdo.

L’altro motivo per cui il discorso di Matsuda è strano è che proprio Square Enix ha sinora trattato i dispositivi mobili come le console del futuro, proponendo (e per me è una cosa meritevole) molti suoi videogiochi per console su smartphone e tablet in versione premium, cioè a pagamento senza nuovi e pesanti sistemi di micro-monetizzazione.

fonte MCV
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