G2A permette ora di speculare sul Bitcoin

G2A, mercato dove vengono rivenduti codici di videogiochi a prezzo scontato, ha iniziato a vendere Bitcoin sul suo negozio online. L’iniziativa nasce come partnership con Crypto Voucher e permette di acquistare Bitcoin Voucher dal valore di €25, €50 e €100 direttamente su G2A.

Il Bitcoin è stata la prima criptovaluta, una valuta digitale pensata per non avere una Banca Centrale: le transazioni avvengono direttamente tra gli utenti, senza intermediari, e vengono registrate in una specie di libro mastro digitale e decentralizzato.

Il valore dei Bitcoin non è stabile, non è come quello delle monete ufficiali che subiscono cambiamenti di valore lenti nel tempo (almeno che non ci siano eventi catastrofici come una guerra o una crisi economica mondiale). Crypto Voucher dovrebbe in futuro supportare altre criptovalute (valute virtuali) come Etherum e Litecoin.

Negli ultimi anni il Bitcoin ha continuamente aumentato il suo valore, ma nel 2017 questo aumento è diventato persino sospetto e ha portato la moneta dal valore di meno di $1000 a quello attuale maggiore di $14000. I voucher sarebbero un modo economico per fare piccoli investimenti in questa moneta, sperando in ulteriori aumenti del suo valore (suggerimento: non ci cadete). G2A è un mercato che si è distinto negli anni per l’assenza di controlli e le controversie scatenate, e l’ingresso nella speculazione sulle criptovalute e solo l’ultima delle sue attività sospette.

Affiliandosi a influencer di tutti i tipi (che ricevono una piccola commissione sugli acquisti fatti su G2A dai loro link) e con un’aggressiva promozione su Google (se cercate un codice di un gioco trovate come risultato prima G2A e solo dopo i rivenditori ufficiali e autorizzati) G2A ha lucrato per anni su codici di dubbia provenienza, a volte derivanti da veri e propri furti e venduti da account non verificati. Di recente, in seguito anche alle richieste degli sviluppatori, ha garantito più controlli, più supporto agli sviluppatori e più garanzie per i consumatori, pur definendo le critiche ricevute “diffamatorie”.

Contemporaneamente, Valve ha annunciato di aver deciso di rimuovere la possibilità di fare acquisti su Steam usando proprio i Bitcoin, che erano supportati a partire dal 2016. Le fluttuazioni nel loro valore, e le elevate commissioni legate alle transazioni in Bitcoin, avrebbero convinto Valve a rinunciare a questa criptovaluta.

Siccome il valore dei Bitcoin può cambiare di diversi punti percentuale in un solo giorno, e siccome una transazione può impiegare ore per essere effettivamente effettuata, il risultato è che un acquisto fatto con Bitcoin può in realtà far pagare di più o di meno l’acquirente in base alle rapide fluttuazione della criptovaluta.

Per quanto la coincidenza sia curiosa, e per quanto non ci siano buoni rapporti tra Steam e G2A, non mi sembra probabile che la fine del supporto per i Bitcoin su Steam sia una rapidissima risposta all’inizio della vendita di Bitcoin su G2A.

fonte Steam
Potrebbe piacerti anche