That Day We Left racconta la crisi dei rifugiati

Lo studio italiano Inner Void Interactive, autore del videogioco di ruolo “Icy”, ha annunciato “That Day We Left” (trovate qui la notizia sul loro sito ufficiale), un’avventura 3D che racconterà, in modo realistico ma con una grafica low poly (a basso numero di poligoni), l’attuale ondata di immigrazione in Europa e la situazione dei rifugiati di guerra, viste dagli occhi degli immigrati. Sarò Rashid, capo famiglia in cerca, con i suoi cari, di rifugio in Europa dopo essere scampato alla guerra.

Sarò messo di fronte a scelte morali impegnative (cosa sono disposto a fare per il futuro di chi amo?) mentre cercherò di gestire le mie risorse per sopravvivere, con meccaniche tipiche dei survival. L’obiettivo è presentare personaggi credibili e approfonditi, basando gli eventi su ricerche e interviste, e mostrare il fenomeno in modo neutrale senza mistificazioni. Le immagini per ora diffuse sembrano suggerire anche sezioni azione/stealth. Inner Void vorrebbe distribuire “That Day We Left” entro la fine dell’anno e forse lo finanzierà attraverso crowdfunding.

“That Day We Left” non è il primo videogioco a trattare il tema dell’immigrazione e dei rifugiati. L’anno scorso, Mamdouh Akbiek (giornalista BBC) e Eloise Dicker (ricercatrice) hanno distribuito “Syrian Journey”, anch’essa costruita sulla base di interviste e vicende reali, e due anni fa il The Guardian aveva messo sul suo sito un’avventura a bivi (“The refugee challenge: can you break into Fortress Europe?”) di John Domokos, Harriet Grant e Guardian Interactive team che, purtroppo, non mi risulta essere più disponibile. E, per l’Amber Game Jam del 2015, Arda Cevik e Dilara Eksi hanno realizzato “What We Need”, che racconta i bisogni e le difficoltà di una famiglia di immigrati impegnata nel suo viaggio verso l’Europa.

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