Criminal Girls 2 arriverà censurato in Occidente

NIS America ha annunciato che porterà il gioco per PlayStation Vita “Criminal Girls 2: Party Favors” in Nord America (il 20 settembre 2016) e Europa (il 23 settembre 2016). Il gioco, però, subirà lo stesso processo di censura che interessò il primo episodio, “Criminal Girls: Invite Only”.  L’obiettivo di NIS America è evitare una classificazione AO (Adults Only) in America, dove essere etichettati come “gioco per adulti” (differentemente dalla diffusissima classificazione “Mature”) è un grosso impedimento per la commercializzazione di un videogioco, soprattutto (ma non solo) nella sua edizione fisica.

Come in “Criminal Girls: Invite Only”, le scene di Punishment (“Punizione”) di “Criminal Girls 2: Party Favors” sono state reinterpretate come scene di Motivazione (“Motivation”), per ridurre il senso di sottomissione delle ragazze al giocatore e il suo potere su di loro, rendendo “le attività del gioco più consensuali”. Sinceramente, trovo questo cambiamento solo positivo, ma credo meriti due osservazioni. Prima osservazione: un rapporto di sottomissione non implica per forza una assenza di consensualità, anzi. Persino l’orribile “50 sfumature di grigio” riesce, seppur in modo ingenuo, a rappresentare la dimensione consensuale della sottomissione e l’ambiguo rapporto di potere in una relazione di quel tipo. Seconda osservazione: mi stupisco sempre quando, con queste affermazioni, i produttori lasciano implicitamente intendere che rapporti non consensuali sono giudicati perfettamente accettabili e positivi in un videogioco in Giappone ma devono essere cambiati per il mercato occidentale. Quando Nintendo ha portato in Occidente “Fire Emblem: Fates” ha modificato una scena in cui un personaggio diventava eterosessuale dopo essere stato drogato contro la sua volontà, e mi fa venire i brividi l’idea che in Giappone una scena del genere non desti preoccupazione.

Per rielaborare le scene più esplicite delle Motivation di “Criminal Girls 2: Party Favors” NIS America sta lavorando con l’artista original del gioco, ma tutto il dialogo durante le Motivation sarà rimosso. Così NIS America spiega la scelta: “Una parte di questo [testo dei dialoghi] avrebbe potuto causare problemi con i rapporti di potere o con la percezione del consenso [delle ragazze] nelle attività del gioco. Questo dialogo rappresenta anche una sfida tecnica durante la localizzazione, perché non ci sono sottotitoli [“sfida tecnica” vuol dire, a quanto pare, aggiungere sottotitoli]. Così, un altro motivo per cui abbiamo deciso di rimuovere questi dialogo è stato evitare situazioni in cui nessun testo accompagnava diverse battute recitate in giapponese e non tradotte.” Infatti, “Criminal Girls 2: Party Favors” avrà i testi tradotti in inglese (non aspettatevi una localizzazione in italiano), ma l’audio originale giapponese. Un’ottima scelta, considerando la pessima qualità dei doppiaggi americani.

In “Criminal Girls 2: Party Favors” torno all’Inferno (“Hell”), dove un gruppo di sette delinquenti (le “Criminal Girls” del titolo) aspettano di essere riformate. “Criminal Girls 2: Party Favors” è un videogioco di ruolo dungeon crawler in cui, scalando la Torre dell’Inferno verso la redenzione, scopro il passato delle protagoniste e ne gestisco la crescita tramite uno skill tree. Le scene di Punizione/Motivazione rientrano nella gestione dei personaggi del gioco e della loro crescita, che si avvale di minigiochi in cui, sfruttando lo schermo sensibile al tocco della PlayStation Vita, devo frustare/punire le protagoniste. In “Criminal Girls: Invite Only” la censura aveva colpito togliendo il sonoro (costituito da mugolii chiaramente sessuali) e oscurando con una nebbiolina rosa le scene di Punizione/Motivazione, con risultati a dir poco ridicoli. Mi chiedo che senso abbia portare un gioco in Occidente in queste condizioni, e se non sia il caso di ripensare la cultura dello stupro in Giappone e la tendenza occidentale di rimuovere il sesso dal videogioco. Per finire, non pensate che in Giappone non esista la censura: sono ammesse immagini sessualizzate di ragazzine e situazioni in cui il loro consenso è dubbio, ma le scene di nudo (come quelle delle serie “Dragon Age” o “The Witcher”) sono estremamente censurate nelle versioni giapponesi dei giochi che arrivano su console.

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