Sony tenta di mettere al bando un giocatore perché si chiama Jihad

C’è chi la guerra al terrorismo la porta avanti un po’ a caso, senza esattamente sapere con cosa abbia a che fare e interpretando l’intero islamismo come un nemico da abbattere. Non parlo solo di Bush o di Oriana Fallaci ma anche di Sony, che ha messo al bando un giocatore che aveva un nickname sul PlayStation Network contentente la parola “Jihad”, comunemente interpretata dopo l’11 settembre 2001 come “lotta santa contro gli Infedeli”.

Il problema è che “Jihad” è il nome vero del giocatore, Jihad Khalid Al-Moffada. Jihad si è visto ricevere una mail da Sony, che gli negava l’accesso al suo account PlayStation Network a causa del suo nickname “iJihad”. Mi immagino tra l’altro la furia di al-Baghdadi quando ha scoperto che “iJihad” era stato già preso come nick sul PlayStation Network. Jihad ha ricevuto la possibilità di modificare il suo nome utente (come da anni gli utenti PlayStation chiedono) ma Sony ha rifiutato i nick alternativi da lui proposti e ha reso permanente la chiusura dell’account, nonostante il ragazzo abbia anche dimostrato la sua identità attraverso una copia del passaporto.

Dopo che gli eventi sono arrivati all’attenzione della stampa e della comunutà dei videogiocatori PlayStation UK ha prima contattato Jihad con una mail sgrammaticata ma piena di empatia e ha poi restituito l’account al ragazzo, che ha dovuto cambiare nome utente e rinunciare a Trofei (gli Achievements), amici e connessioni coi social. Conserverà almeno i videogiochi comprati in versione digitale. “Jihad” non è solo un nome comune sul PlayStation Network (secondo Game Informer, che ha pure verificato l’identità del ragazzo, 9800 utenti hanno la parola come parte del loro nick) ma è anche un nome proprio privo spesso di un preciso connotato religioso; “Jihad” significa infatti “sforzo”, “lotta” per qualcosa di positivo.

[Fonte: Reddit]

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