In occasione della ventunesima Triennale di Milano (ma la ventesima è stata nel 2001, ben quindici anni fa) è uscita “Triennale Game Collection” curata da Pietro Righi Riva e Santa Ragione (“Wheels of Aurelia”), una mostra virtuale di arte interattiva con opere appositamente realizzate da alcuni dei più importanti autori indipendenti al mondo. Abbiamo Mario von Rickenbach e Christian Etter (“Dreei”, “Plug & Play”), la coppia belga dei Tale of Tales (“The Gravyard”, “The Path”, “Luxuria Superbia”, “Sunset”), Cardboard Computer (“Kentucky Route Zero”), Pol Clarissou (“Orchids to Dusk”) e Katie Rose Pipkin (“Mirror Lake”). Un meraviglioso catalogo di nomi.
“Triennale Game Collection” è disponibile gratuitamente come app per Android e iOS, e ogni settimana per cinque settimane arriverà nella collezione una nuova opera, da esperimenti narrativi a puzzle a esplorativi. Si inizia con “Il filo conduttore” di Mario von Rickenbach e Christain Etter, storia di una corda e di nature morte, si continua con “Loci Omnes Caelesistis Kyries” dei Tale of Tales (Auriea Harvey e Michale Samyn), un’esplorazione dell’universo che unisce le tematiche di “Luxuria Superbia” con il loro progetto attuale, “Cathedral in the Clouds”, una cattedrale virtuale.
La terza settimana Cardboard Computer (Jake Elliott, Tamas Kemenczy e Ben Babbitt) propone “Neighbor”, storia muta di un’amicizia, la quarta settimana avremo “Glass Room” di Pol Clarissou, una narrazione interattiva con immagini e sequenze animate sulla vita dell’autore, e l’ultima opera sarà “The Worm Room” di Ketie Rose Pipkin, un videogioco esplorativo in prima persona (un walking simulator). L’idea di organizzare un’esposizione virtuale, e gratuita, per smartphone è molto interessante, e gli autori presenti sono così importanti (“The Graveyard” dei Tale of Tales viene citato persino da autori AAA come Naughty Dog come ispirazione) che non posso che consigliarvi di impugnare i vostri dispositivi mobili e provare a scaricare l’app.