Titanfall 2 ha una campagna che non vi aspettate

Sappiamo cosa aspettarci dalla campagna di uno sparatutto in prima persona ad alto budget, giusto? Ci aspettiamo qualche operazione presa dal multiplayer inserita in una vaga trama, in modo che la modalità per giocatore singolo possa fungere da tutorial per quello a cui gli sviluppatori sono davvero interessati (il multiplayer appunto) e per cui venderanno i DLC. Oppure ci aspettiamo una campagna lineare e pesantamente scriptata, con corridoi che si alternano a zone lievemente più ampie che diano una impressione di libertà. Ma “Titanfall 2” sembra andare in una direzione diversa.

Intanto, bisogna capire chi sono i Respawn, uno studio fondato da Jason West e Vince Zampella, i due autori dietro a Infinity Ward e alla serie di “Call of Duty” sino al 2010, cioè sino a “Call of Duty: Modern Warfare 2” (mentre intanto Treyarch fondava la sua serie “Call of Duty: Black Ops”). I fondatori di Respawn sono, insomma, gli autori responsabili di uno sparatutto fondamentale come “Call of Duty 4: Modern Warfare”, ricordato anche per la sua campagna per giocatore singolo.

In “Titanfall 2” hanno rinnovato la loro ispirazione, si sono allontanati dalle sequenze lineari e scriptate che han reso prima grande e poi tediosa la serie di “Call of Duty”. Nella campagna single player di “Titanfall 2” troveremo sequenze platform (sarebbero state interessanti pure in “Call of Duty: Black Ops 3” ma furon costrette in una modalità apposita), troveremo puzzle ambientali, troveremo esplorazione. E robot giganti, naturalmente. La squadra di “Titanfall 2” ha creato tante piccole idee, tanti esperimenti pensati per sfruttare le meccaniche del gioco, e poi li ha uniti in una campagna organica e in una trama. Mi ricorda più “Portal” che “Call of Duty”,

[Fonte: PC Gamer]

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