Donald Trump, il suo smartphone diventa un caso politico

Tra i tanti problemi che gli Stati Uniti si ritrovano ad affrontare, il Congresso statunitense, per voce di Ted Lieu, rappresentante del partito democratico per la California, sembra concentrarsi su tutt’altra cosa: lo smartphone di proprietà del presidente Donald Trump. Lieu e altri 14 membri del Congresso hanno sottoscritto una richiesta ufficiale agli organi di vigilanza affinché indaghino a dovere sul telefono del presidente.

Il motivo, però, non è tanto strano come potrebbe sembrare: “L’utilizzo di uno smartphone non sicuro – affermano i sottoscrittori – espone il presidente al rischio di essere controllato da avversari stranieri e domestici, molti dei quali sarebbero felici di infiltrarsi nel suo account Twitter causando disastrose conseguenze per la stabilità. Peggio ancora, gli hacker potrebbero fornire informazioni errate al presidente, che come il presidente ha già dimostrato, potrebbero avere un grande impatto sulle sue scelte”.

Insomma, la questione è semplice: alcuni membri del Congresso sono preoccupati del fatto che Donald Trump, per le sue comunicazioni ufficiali – ma si presume anche per telefonate e messaggi di testo – utilizzi uno smartphone vecchio di quattro anni. E quindi poco sicuro.

Alla luce di ciò ci si sta chiedendo se davvero il magnate americano stia utilizzando un Samsung Galaxy S3 come dispositivo personale, perché se così fosse, l’utilizzo di un dispositivo definito “poco sicuro” potrebbe aprire una falla di sicurezza ai danni degli Stati Uniti.

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