Zelda Breath of the Wild non ha ancora un posto ufficiale nella continuity di Zelda

La discussione sulla continuity di “The Legend of Zelda” è sempre complicata, e “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” ha reso le cose ancora più difficili. Anche per gli stessi autori a quanto pare. È facile posizionare alcuni episodi della serie: “The Legend of Zelda: Skyward Sword” è per ora il primo nella continuity, e racconta di come Demise/Mortipher il Re dei Demoni, nemico della Dea Hylia e dei popoli di Hyrule, fu sconfitto dal primo Link grazie alla Master Sword (“la Spada Suprema”) e da Zelda, forma umana della Dea Hylia stessa e destinata a dar vita alle linea reale del futuro regno di Hyrule. La cosa si complica però quando arriviamo a “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”, che racconta come in un momento successivo Demise/Mortipher torni a vendicarsi reincarnandosi in un Gerudo chiamato Ganondorf, che diventa il principale antagonista della serie soprattutto nella sua forma mostruosa/animale Ganon.

Una breve spiegazione sulle tre linee temporali di Zelda

In sintesi, a causa dei vari viaggi nel tempo compiuti da Link in “The Legend of Zelda: Ocarina of Time” esistono, da questo episodio in poi, tre diverse linee temporali. Esiste una linea temporale (o probabilmente una famiglia di linee temporali) che Link, spostandosi tra presente e passato, ha abbandonato, lasciando Hyrule a Ganondorf e facendo iniziare la catena di eventi che porta al primo “The Legend of Zelda” e al suo prequel “The Legend of Zelda: A Link to the Past”: Hyrule è devastata dalla guerra fin quando Ganon non viene sigillato nel Reame Dorato (il sacro mondo parallelo dove si trova originariamente la Triforza, oggetto divino da tutti bramato) per poi essere nuovamente liberato scontrandosi però con una nuova reincarnazione di Link. Esiste una linea temporale, quella che chiude “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”, in cui Link torna bambino nel passato e blocca Ganondorf prima che possa aprire il Reame Dorato e spezzare la Triforza, e questa linea temporale porta a “The Legend of Zelda: Twilight Princess”, dove Ganondorf è sigillato nel Crepuscolo. Esiste una terza linea temporale, quella di Link adulto in “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”, in cui Link sconfigge Ganon ma poi se ne va per tornare bambino e fermarlo nel passato, e in questa linea temporale, non essendoci più alcun Link, quando Ganondorf si reincarna le divinità di Hyrule son costrette a far iniziare un grande Diluvio che possa bloccarlo e sigillarlo nelle profondità del mare. E arriviamo allora a “The Legend of Zelda: The Wind Waker”.

In quale linea temporale si trova Breath of the Wild?

Siccome la maggior parte degli episodi di “The Legend of Zelda” è ambientata dopo “The Legend of Zelda: Ocarina of Time” la discussione sulla continuity è spesso sintetizzabili in: “in quale delle tre linee temporali è ambientato questo nuovo episodio?”. È però la domanda più difficile a cui risponde in molti casi, e “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” è un caso ancora più ostico.

A favore di Breath of the Wild come sequel di The Wind Waker

In “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” una delle popolazioni presenti nel Regno di Hyrule è quella dei Rito/Falchi viaggiatori, già apparsi in “The Legend of Zelda: The Wind Waker”. Ma i Rito esistono in quel gioco perché gli Zora, il popolo che un tempo abitava i fiumi e i laghi di Hyrule, si sono evoluti in volatili per sfuggire alle acque del mare che hanno ricoperto il regno sigillando Ganondorf. Per quanto gli Zora possano vivere in acque salate le condizioni del Grande Mare che ricopre il mondo di “The Legend of Zelda: The Wind Waker”, un mare privo di pesci ma pieno di pericoli, hanno ugualmente spinto questa razza ad allontanarsi dalle acque trasformandosi in qualcosa di totalmente diverso. E in “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” sono presenti anche i Korogu, spiriti del bosco anch’essi introdotti in “The Legend of Zelda: The Wind Waker” come evoluzione di una delle razze di “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”, cioè come evoluzione dei folletti del bosco noti come Kokiri. La presenza di Rito e Korogu (e di grandi scheletri di balena sulla terraferma e di giacimenti di sale lasciati da un antico mare) farebbe quindi ipotizzare di trovarci in un momento successivo a “The Legend of Zelda: The Wind Waker”, ma nella stessa linea temporale. “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” è anche ambientato diecimila e cento anni dopo la penultima apparizione della Calamità Ganon e cento anni dopo l’ultima apparizione, quindi forse in un futuro lontanissimo rispetto agli eventi sinora narrati dalla serie.

Contro Breath of the Wild come sequel di The Wind Waker

Questa ipotesi presenta due principali problemi: in “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” esistono gli Zora e gli Sheikah. Siccome i Rito si sono evoluti dagli Zora gli Zora stessi non dovrebbero più esistere, come non ne troviamo in “The Legend of Zelda: The Wind Waker”, ed eppure in “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” la presenza di Zora è massiccia e hanno, come in altre occasioni, una loro città e una loro cultura. È però possibile che, dopo gli eventi di “The Legend of Zelda: The Wind Waker” e la scomparsa delle acque dal regno di Hyrule alcuni Rito siano in qualche modo regrediti a Zora. Più difficile è spiegare la presenza degli Sheikah, una popolazione che già all’epoca di “The Legend of Zelda: Ocarina of Time” si è quasi estinta dal mondo, ma che “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” descrive come un’antica e avanzata civiltà che, seppur ormai lontana dai fasti del passato, ancora sopravvive e continua anche in parte a studiare e utilizzare la tecnologia per cui è nota. Per avere una popolazione Sheikah tanto vitale dovremmo trovarci quindi prima degli eventi di “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”, quando però non esisteva neanche il nome “Ganon”, che nasce all’epoca di “The Legend of Zelda: Ocarina of Time” dal nome del Gerudo Ganondorf (come chiarito già anche in “The Legend of Zelda: A Link to the Past”).

Una continuity incoerente per scelta

Non è la prima incoerenza nella continuity di “The Legend of Zelda”: per esempio se nella seconda linea temporale che ho descritto, quella in cui Link torna bambino, Ganondorf viene bloccato prima che possa aprire il Reame Dorato e possa spezzare la Triforza conquistandone il pezzo della Forza, perché in “The Legend of Zelda: Twilight Princess” ne è in possesso e, anzi, viene sigillato nel Crepuscolo proprio perché è impossibile ucciderlo in quanto portatore di un frammento di Triforza? In un’intervista a Jeuxvideo, il produttore di “The Legend of Zelda” Eiji Aonuma spiega che tali contraddizioni esistono nella serie semplicemente perché Nintendo non ragiona su dove debba stare un episodio al momento in cui ne crea trama e gameplay, ma cerca di trovargli il posto più adatto nella continuity a posteriori. Quindi a volte alcune cose non tornano, ma Nintendo non intende sacrificare il singolo gioco per rimanere fedele a una qualche continuity in realtà totalmente secondaria in “The Legend of Zelda”, e stavolta nonostante sian passati mesi dall’uscita di “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” neanche Aonuma ha ancora ben chiaro dove questo episodio possa incastrarsi. In un qualche lontano futuro, probabilmente, ma non ci sono altre indicazioni.

“Queste domande relative alle varie linee temporali sono difficili perché non abbiamo mai progettato giochi della serie Zelda dicendo che ehi questo gioco deve incastrarsi qui, dobbiamo farlo in modo che torni in questo periodo di tempo… Non è come partiamo nel realizzare un gioco. Invece, solo dopo che un gioco è stato distribuito e che abbiamo potuto sviluppare la nostra storia ci mettiamo lì e ci diciamo che oh sì potrebbe incastrarsi qua. Ma non è molto importante per noi. Soprattutto perché ci potrebbero essere contraddizioni in ogni nuovo gioco se decidessimo di seguire la linea temporale. Se possiamo infilare un gioco nella continuity beh siam contenti, ma per quanto riguarda Breath of the Wild non abbiamo ancora deciso a che epoca appartenga.”

fonte JeuxVideo
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