Doom per Nintendo Switch – Provato

Durante la fiera Lucca Comics & Games 2017 ho potuto provare la versione Nintendo Switch di “Doom” nel padiglione Nintendo. Il gioco era in prova nella configurazione ibrida del Nintendo Switch (nella sua modalità portatile, ma con la console appoggiata in verticale sopra una superficie) e con il Pro Controller della console, il gamepad tradizionale. Non avevo ancora provato un Pro Controller per Nintendo Switch e mi è sembrato effettivamente un buon accessorio, nonostante la scelta di avere grilletti digitali e non analogici. Scelta probabilmente necessaria, intanto perché i Joy-Con li hanno digitali e non avrebbe avuto senso introdurre grilletti analogici in un controller secondario e poi perché non sono molti i giochi che sfruttano davvero i grilletti analogici.

Doom per Nintendo Switch

Tecnicamente, DOOM per Switch è un miracolo

Se non conoscete ancora bene il gioco (e non avete voglia di leggervi tutta la mia recensione su “DOOM” per PC) sappiate che “DOOM” del 2016, realizzato da id Software e prodotto da Bethesda Softworks, è il riuscito tentativo di tradurre nella scena videoludica odierna lo spirito, il ritmo e la violenza dello sparatutto anni 90. Non si tratta semplicemente di riproporre vecchie meccaniche nella speranza che funzionino ancora ventitre o ventiquattro anni dopo il “Doom” originale del 1993, quando ormai la scena dello sparatutto è stata per sempre stravolta dalla narrazione degli “Half-Life” e dei “Bioshock” e dalla lentezza degli “Halo” e dei “Call of Duty”, ma si tratta di inventarsi un modo per far tornare oggi quel ritmo particolare che all’inizio degli anni 90 sperimentammo con i “Doom” e i “Quake”. Per questo “DOOM” (2016) introduce alla classica formula sparatutto la capacità di compiere esecuzioni (“Glory Kill”), spettacolari uccisioni a mani nude dei nemici storditi che, sbranati in questo modo, mi forniscono cure per continuare il combattimento. Le Glory Kill mi obbligano a cercare continuamente il corpo-a-corpo, a buttarmi in mezzo ai nemici per ripristinare la salute invece che attendere dietro a un muro che entri in funzioni l’auto-rigenerazione. A un gameplay quasi perfetto “DOOM” unisce una narrazione divertente e consapevole dei suoi limiti e delle sue possibilità, una sottile trama in cui io sono L’uccisore del Destino (“Doom-Slayer”), rinvenuto all’Inferno e ora pronto a ricacciarci tutti i Demoni che mi hanno seguito.

“DOOM” per Nintendo Switch è, tecnicamente parlando e come avete già forse letto e sentito dire in giro, un piccolo miracolo. Ho giocato ai primi due livelli della campagna principale e, mentre i controlli non avevano naturalmente problemi ad adattarsi al Nintendo Switch essendo già pensati per i gamepad di Xbox One e PlayStation 4, sono rimasto sorpreso dalla fluidità (a 30 fotogrammi al secondo) del gioco, della qua qualità grafica complessiva che scende a compromessi rispetto a quella vista su PlayStation 4, Xbox One e, ancora di più, rispetto a quella vista su PC ma non perde spettacolarità ed efficacia e il framerate sembra reggere (abbastanza) bene. Non credo che il gamepad sia il modo migliore di giocare a uno sparatutto in prima persona, Nintendo Switch non è la piattaforma che valorizza al meglio la grafica di “DOOM” e 30 fotogrammi al secondo possono a volte essere pochi per un gioco tanto veloce, ma gameplay e aspetto visivo sono sostanzialmente intatti in questa nuova versione di “DOOM”.

Doom per Nintendo Switch

Problemi di adattamento alla varie configurazioni e assenza di contenuti

Ma la fedeltà dell’aspetto visivo non è tutto in un port, soprattutto quando parliamo di un port per Nintendo Switch, una console che ha ben tre diverse configurazioni (attaccata alla televisione, staccata con i Joy-Con attaccati e staccata e appoggiata in posizione verticale con i Joy-Con staccati) e qui “DOOM” mostra i limiti della sua conversione. Tutti i testi del gioco, tutti i menù, tutte le descrizioni, tutti i testi dei menù dei potenziamenti sono praticamente illeggibili nella modalità portatile della console. Siccome la dimensione dei font è, almeno nella versione da me provata, invariata rispetto a quella che avrei sullo schermo televisivo o dei PC, nel piccolo schermo portatile del Nintendo Switch tutto diventa troppo piccolo per essere letto se non schiacciando la faccia sullo Switch. Non è il primo gioco a faticare nell’adattarsi alle varie modalità di Nintendo Switch: “Human Resource Machine” di Tomorrow Corporation ha un’interfaccia troppo piccola per essere godibile nella modalità portatile della console, mentre la grafica di “Project Octopath Traveler” di Square Enix rende il gioco (almeno nella sua versione demo) praticamente inutilizzabile in modalità portatile. Anche in quest’ultimo caso, tra l’altro, ci sono problemi con la dimensione dei font.

Un altro dei problemi della versione Switch di “DOOM” sono poi i suoi contenuti: “DOOM” è costituito da una campagna single-player, una divertente modalità Arcade, una inutile modalità multiplayer e un editor di mappe e modalità chiamato SnapMap, ma nella versione Switch SnapMap non sarà presente e non sarà quindi possibile giocare alle mappe create dagli altri utenti e creare mappe personalizzate. SnapMap è un editor molto limitato, che non fa giustizia a una serie come “Doom” che, proprio grazie alla libertà concessa agli utenti, vede ancora oggi uscire nuove creazioni per capitoli di più di venti anni fa, ma prolunga di molto la longevità del videogioco ed è molto migliorato nel tempo, con più opzioni e asset disponibili. Senza SnapMap, e considerando la qualità del suo multiplayer, “DOOM” per Nintendo Switch ha la sua longevità limitata a single player e modalità Arcade, che è una modalità a punti in cui attraversare di nuovo i contenuti della campagna principale. Insomma, “DOOM” per Nintendo Switch sembra essere un port godibile di uno dei miglior videogiochi del 2016, ma considerate che potrebbe rivelarsi un gioco poco adatto alle modalità portatili del Nintendo Switch e un’esperienza limitata a una campagna single player. “DOOM” arriverà su Nintendo Switch domani 10 novembre 2017.

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