Call of Salveenee a La Zanzara: lite tra l’autore, Cruciani e Parenzo

Marco Alfieri, autore di “Call of Salveenee”, è intervenuto durante la trasmissione La Zanzara su Radio24 il 4 dicembre 2017. Durante la trasmissione è stato trattato l’episodio della presunta bandiera neo-nazista trovata appesa nella camera di un Carabiniere a Firenze e insieme alla bandiera si trovava appeso, sulla stessa parete, un poster che mostra Salvini armato, un’immagine giudicata inizialmente legata a gruppi neo-nazisti o comunque di estrema destra a cui potrebbe essere legata anche la bandiera (una bandiera del Secondo Reich usata sin dalla Repubblica di Weimar come simbolo nazista). In realtà il poster è però la copertina di “Call of Salveenee: Alla ricerca dei Marò”, videogioco satirico, e Alfieri ha telefonato per spiegare la situazione e dissociare totalmente il suo videogioco, contrario a tutti i populismi, dal neo-nazismo.

La Zanzara è però una trasmissione assai particolare. Anche se il conduttore, Giuseppe Cruciani, e il suo collaboratore David Parenzo sono giornalisti, il programma è diventata celebre soprattutto per gli scherzi telefonici fatti da presentatori e attori e si riduce a volte a megafono per l’odio razzista e sessista in Italia. Cruciani sminuisce il sessismo sistematico e il ritorno dei nazismi e dei fascismi sulla scena mondiale sostenendo che neo-nazisti e neo-fascisti siano singoli casi isolati, Parenzo ha il ruolo della spalla e fa parte della schiera di giornalisti che sta legittimando CasaPound come forza politica da rispettare e da inserire nel dibattito democratico.

Marco Alfieri non si trovava, quindi, a intervenire in una trasmissione facile e in un clima facile. Potete sentire l’intervento di Alfieri nel video qua sopra, caricato dallo sviluppatore stesso su YouTube col titolo “L’ideatore di Call Of Salveenee manda in culo Cruciani e Parenzo alla Zanzara” e potete trovare la versione integrale della puntata sul sito di Radio24. Allo stesso tempo, Alfieri non si è posto nel modo migliore di fronte a Cruciani e Parenzo, e invece di spiegare in modo ordinato la situazione, spiegando l’origine dell’immagine e la natura satirica della sua opera, ha espresso tutto il suo spirito toscano debuttando con un “Oh Cruciani amico mio!” [Disclosure: l’autore dell’articolo è pisano come Marco Alfieri] e proseguendo in modo un po’ disordinato, anche a causa di vecchia ruggine tra Alfieri e Parenzo, che due anni fa mostrò “Call of Salveenee” durante la trasmissione “In Onda” di La7. All’epoca Alfieri doveva difendere “Call of Salveenee: Alla ricerca dei Marò” dall’accusa di Gianluca Buonanno della Lega Nord, eurodeputato che giudicò il videogioco un incitamento all’odio e si ritrovò in trasmissione con Alessandra Mussolini, che affermava che ci volesse poco dal passare allo scherzo, cioè a lanciare ruspe contro gli immigrati nei panni di Salvini (come fa il giocatore in “Call of Salveenee”), alla realtà, cioè a cercare di uccidere i politici, e disse che il gioco sfruttava gli immigrati. Voi siete riusciti a capire i passaggi logici? Perché io non li ho capiti. Una curiosità: nella stessa trasmissione c’era una giornalista de La Repubblica minacciata dai clan malavitosi di Ostia. Clan tornati tanto importanti oggi per il loro legami con CasaPound e l’aggressione a un giornalista che stava indagando sul caso.

I conduttori de La Zanzara non si sono mostrati molto interessati alla questione: Parenzo ha liquidiato “Call of Salveenee” dicendo che “è vecchio” (non so cosa questo implichi) ed entrambi i giornalisti hanno negato che qualcuno abbia mai collegato il poster al neo-nazismo e hanno giudicato inutile la giustificazione di Alfieri, finendo la conversazione mandandolo a quel paese (Alfieri ha ricambiato, ma solo in risoposta a Cruciani e Parenzo). In realtà l’immagine di Salvini era stata sin da subito definita “choc” da Matteo Calì, l’autore delle riprese che mostrano la bandiera e il poster nella camera della caserma.

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