Riforma copyright approvata dal Parlamento Europeo, si salva Wikipedia

La riforma del copyright è stata approvata (438 voti a favore, 226 contro e 39 astenuti) dal Parlamento Europeo: il testo originario (presentato e bocciato a inizio luglio) era stato modificato (in particolare gli articoli 11 e 13) e il lavoro dell’europarlamentare tedesco Voss è stato così premiato.

Si tratta di una svolta epocale per tutto il mondo digitale e ovviamente in particolare per internet. Le polemiche delle ultime settimane (in molti ricorderete il clamoroso “sciopero” di Wikipedia che aveva oscurato le sue pagine) hanno alla fine prodotto un risultato più ragionevole ma che comunque non mancherà di far discutere nei prossimi mesi.

I più colpiti saranno i motori di ricerca (Google in primis, ça va sans dire) e i social network. Su queste piattaforme sarà in pratica vietato riprodurre i cosiddetti “snippet” con tanto di anteprima del testo e foto: per utilizzare questo strumento, le piattaforme in questione dovranno rispettare il copyright dei siti “linkati” che hanno sempre sostenuto di essere in diritto di ricevere remunerazioni da servizi di questo genere (il riferimento va anche a Google News ad esempio). Insomma, sul newsfeed di Facebook appariranno i link così come oggi li vediamo soltanto se è stato pagato il diritto d’autore.

Sarà invece consentito usare degli hyperlink “secchi” o accompagnati da una brevissima descrizione, ed è proprio per questo motivo che di fatto Wikipedia può ritenersi “salva”. In altri termini sarà pressoché impossibile “informarsi” su Facebook leggendo, come spesso accade, titolo e anteprima del testo. Con la modifica dell’articolo 13, invece, si va ad inasprire anche il controllo su Youtube: la nota piattaforma di videosharing sarà obbligata a rimuovere tutti i video che contengono anche minime parti o spezzoni di filmati protetti da copyright (ovviamente nel caso in cui non ci sia alcun accordo tra le parti in causa).

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