
Smartwatch e smartphone di ultima generazione: dove si sta andando?
Smartphone e Smartwatch oggigiorno sono alla portata di tutti. Grazie al loro sviluppo tecnologico oggi gli smartphone – ad esempio – ci consentono tra le altre cose di leggere un libro oppure di dedicare del tempo ad un gioco online (utilizzando apposite app o semplicemente il browser) come quelli recensiti e descritti da Slotjava.it, uno dei comparatori iGaming più autorevoli del settore. Ma in futuro questi device saranno anche in grado di supportare applicazioni ancora più performanti ed energivore? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
L’evoluzione degli smartphone e la nascita degli smartwatch
A cambiare la nostra storia è stato sicuramente il lancio del primo iPhone, avvenuto nel 2007 per mano di Steve Jobs. Fa impressione pensare che oggi si stia attendendo la serie iPhone 16. Lo smartphone è nato come un dispositivo in grado di effettuare telefonate, di navigare su Internet e di trasmettere musica, poi con il passare del tempo si è evoluto fino ad avere le funzionalità che conosciamo. Oggi è difficile immaginare una vita senza cellulare, a supporto di quest’ultimo, inoltre, sono arrivati anche gli smartwatch sempre più all’avanguardia. Tornando a ritroso nel tempo, possiamo affermare che le prime testimonianze di smartwatch risalgono alla fine degli anni ’60, con l’introduzione del primissimo modello avvenuta ufficialmente nel 1972. Tuttavia, quando parliamo del primo smartwatch ci viene in mente in particolar modo la Seiko TV Watch, che nel 1982, dieci anni più tardi, presentò sul mercato il primo orologio dotato di schermo digitale, sicuramente all’avanguardia per l’epoca e per il suddetto periodo storico.
Basti pensare che era dotato di un cronometraggio e di uno schermo LCD in grado di ricevere le frequenze radio FM e i canali UHF e VHF se collegato ad un ricevitore. L’orologio funzionava sulla base dell’utilizzo di due batterie AA, che dopo qualche ora si scaricavano completamente. Nonostante la grande innovazione, non si può dire che la Seiko abbia avuto vita facile, considerando il fatto che proprio l’anno in cui è stato lanciato il suo prodotto è stato messo sul mercato anche il NL C01 dalla Pulsar, un orologio in grado di fungere da database portatile vista la sua capacità di contenere una mole infinita di dati. Nei primi anni 2000 i progressi dal punto di vista della digitalizzazione sono aumentati ancora di più, tanto che questo tipo di orologio è stato prima sostituito dal Data 2000 e successivamente dai cosiddetti orologi da computer, i quali potevano essere collegati direttamente al Commodore 64 o all’Apple II.
Protagonisti dell’evoluzione degli smartwatch, tuttavia, sono stati sicuramente gli anni ’90, che nel giro dei primi quattro anni del suddetto decennio hanno visto uscire il JC-10, dotato di contapassi e monitoraggio della distanza percorsa, del BP-400, che aveva la capacità di misurare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, del VivCel VCL-100, dotato addirittura di un’antenna radio, e del Receitor Message Watch, un cerca-persone dotato di display. Un punto di svolta, poi, si è verificato con l’arrivo del Timex Datalink, il primo smartwatch in grado di memorizzare 150 numeri e di sincronizzare i contatti e gli appuntamenti. Per finire, nel 2003 Microsoft ha lanciato l’orologio SPOT, in grado di ricevere news sullo sport, sul meteo e sull’attualità, e nel 2012 l’orologio Pebble Watch, precursore degli smartwatch che conosciamo oggi.
Come funzionano gli smartwatch moderni?
Dagli smartwatch di cui abbiamo parlato fino ad ora, quindi, siamo arrivati a quelli odierni, che hanno delle funzionalità degne di quelle degli smartphone più all’avanguardia. Oggi questi orologi così moderni sono dotati di diversi tipi di display, che hanno la capacità di restare perennemente accesi. Tra le tantissime funzionalità presenti, rientrano ad esempio il touch screen, i pulsanti fisici ai lati, il risparmio energetico e le lancette digitali. Le caratteristiche dell’hardware con il passare degli anni si sono evolute sempre di più, basti pensare in questo senso alla RAM, alla memoria interna e al processore che uno smartwatch odierno possiede. Le possibilità di personalizzazione sono tantissime, inoltre si può navigare facilmente e velocemente su Internet grazie all’NFC, al WiFi 6 e al Bluetooth. Per far intendere quanto si è arrivati avanti, sono stati introdotti recentemente anche i sensori di caduta. Questi ultimi, in casi gravi, contattano automaticamente i contatti di emergenza condividendo anche la posizione del ferito.