Nidhogg 2 pensa che più voglia dire meglio – Recensione PC

Alzo lo spadone a due mani disarmando il mio avversario e mentre la sua spada cade a terra la mia lama piomba dall’alto facendolo a pezzi. Corro in avanti ma dopo pochi passi lui ricompare, stavolta armato con il mio stesso spadone e ancora deciso a bloccare la mia strada, a rubarmi il diritto di procedere. Indietreggio, gli lancio contro la mia arma, sapendo che l’avrebbe evitata ma sperando di guadagnare tempo, capriolo sul pavimento, impugno la spada che gli è caduta pochi secondi prima e mi rialzo spostando la guardia dove so che lui è più vulnerabile e trafiggendolo di nuovo. Ora non c’è più niente tra me e il mio traguardo: sono io il vincitore e il verme Níðhöggr scende dal cielo per divorare le mie carni. Questo è “Nidhogg 2”.

La purezza di Nidhogg

Nidhogg

Il primo “Nidhogg” di Mark Essen e Kristy Norindr (uscito nella sua versione definitiva nel 2014) è diventato famoso per la purezza della sua grafica, dei suoi controlli e del suo gameplay. Una purezza realizzata in quattro anni di lavoro in cui il gioco è apparso in fiere per essere provato ed è stato rielaborato e ripulito sino a raggiungere una sua perfezione. In questo picchiaduro due giocatori duellano con le spade tentando di raggiungere le due opposte estremità della mappa: quando un giocatore viene colpito il suo personaggio muore e l’altro ha un po’ di tempo per correre avanti verso il suo traguardo fin quando l’avversario non compare di nuovo per cercare di bloccarlo e, sconfiggendolo, guadagnarsi il diritto di correre nella direzione opposta. Il premio finale è essere divorati dal Wurm (drago) norreno Níðhöggr. Con pochi controlli (quattro tasti per muovermi, salto e attacco) e una sola arma disponibile “Nidhogg” crea meccaniche varie e complesse: posso correre, saltare, lanciare la mia arma, spostare la guardia a tre altezze diverse (la guardia alta può anche bloccare armi lanciate a distanza), disarmare l’avversario, combattere a mani nude, dare calci volanti e saltare sui muri.

La confusione di Nidhogg 2

Nidhogg 2 Recensione

“Nidhogg 2” si limita fondamentalmente a espandere l’esperienza di “Nidhogg” senza rivoluzionarla totalmente ma perdendo nel processo quella semplicità e quella purezza che contraddistinguono il primo episodio. La modalità Arcade per giocatore singolo è ancora solo un antipasto per il multiplayer e il multiplayer online (seppur migliorato) è anch’esso ancora solo una preparazione per il multiplayer locale, vero cuore del gioco. I livelli, quattro in “Nidhogg”, aumentano a dieci in “Nidhogg 2”, la loro struttura si arricchisce ma le ambientazioni non diventano mai le protagoniste dello scontro (come per esempio accade in “Smash Bros.”) e restano invece al servizio delle meccaniche di base. Ci sono mappe con burroni, con porte da aprire e attraversare, con dislivelli, con percorsi alternativi ad altezze diverse, con passaggi bassi in cui i movimenti delle armi e i lanci sono limitati, con zone in cui vedo male l’azione di gioco (come l’erba alta) e con pavimenti che si muovono da soli. Sono fondamentalmente tutti elementi già sfruttati nelle ambientazioni di “Nidhogg” (e i suoi quattro livelli qua tornano in versioni arricchite) e le aggiunte sono perfettamente fedeli allo spirito originale del gioco: è ancora il mio nemico a uccidermi e non il livello stesso. Le mappe di “Nidhogg 2” sono soprattutto livelli perfettamente caratterizzati, dotati anche di una loro varietà interna e di una bella transizione tra momenti diversi ma tematicamente affini e la colonna sonora di ciascuna zona di battaglia è ugualmente caratteristica e perfettamente eseguita. Anzi, consiglio di acquistare la versione di “Nidhogg 2” con la colonna sonora in bundle.

Anche se i pixel restano in “Nidhogg 2” elementi grafici costitutivi e riconoscibili la grafica abbandona però la pixel art estrema e dal gusto anni 80 di “Nidhogg” per un aspetto visivo ricco e dettagliato, corporeo e a volte terrificante e grottesco nella sua carnosità e creato da Toby Dixon. La combinazione di personaggi follemente personalizzabili, ambientazioni animate e piene di particolari e morti violente che bagnano il mondo di gioco di fiumi di sangue colorato ha uno splendido impatto, ma distrae dalle vere meccaniche di gioco e crea situazioni confuse. È un rumore di fondo non per forza spiacevole ma non necessario, qualcosa comunque di troppo.

Le nuovi armi

Nidhogg 2 Recensione

Aumenta anche il numero delle armi, ed è qui che “Nidhogg 2” si allontana maggiormente da “Nidhogg”: alla spada, che ancora colpisce con affondi e ha tre possibili altezza per la guarda, si aggiunge il pugnale, più piccolo e più veloce, lo spadone a due mani, con due posizioni di guardia scambiate dopo ogni attacco, e l’arco, capace di lanciare frecce a due altezze diverse. Le armi possono essere abilitate e disabilitate e messe in un ordine a piacere prima del duello (solo se gioco in multiplayer locale, sennò l’ordine è fisso e le armi son sempre tutte attive), i due giocatori iniziano  con la prima arma e ogni volta che muoiono la lasciano a terra e tornano in vita con l’arma successiva nell’elenco. Questo crea asimmetrie decisive dopo la prima morte, quando i due giocatori non hanno più in mano lo stesso strumento: il pugnale è in svantaggio contro armi più lunghe e quindi praticamente con tutto il resto degli strumenti del gioco, lo spadone non ha una guardia media ed è quindi più vulnerabile agli attacchi della spada ma è capace di disarmare con facilità e l’arco ha bisogno di tempo per essere caricato e ha frecce infinite che però possono essere riflesse facilmente dalla guardia dell’avversario.

Il numero ancora limitato di opzioni e la preservata semplicità dei controlli non travolgono e stravolgono il gameplay di “Nidhogg” con una quantità esagerata di novità e non rovinano totalmente la sua qualità come picchiaduro competitivo, ma il bilanciamento non perfetto dei vari tipi di arma unito al nuovo aspetto grafico esagerato crea situazioni a volte più divertenti e umoristiche che tecnicamente raffinate. “Nidhogg 2” potrebbe essere nettamente migliore come picchiaduro competitivo semplicemente permettendomi di ridurre il rumore di fondo di cui scrivevo prima, permettendomi di tornare al vecchio aspetto grafico e al vecchio gameplay mantenendo però le vere migliorie di questa versione come il miglior netcode per il multiplayer online, le sue mappe aggiuntive e magari le varie opzioni di gioco con cui posso personalizzare gli scontri.

Nidhogg 2 Recensione

Nidhogg 2 – Recensione. In conclusione…

“Nidhogg” di Messhof (Mark Essend e Kristy Norindr) non è un gioco perfetto ma è un acquisto necessario per chiunque ami il multiplayer competitivo locale, “Nidhogg 2” è invece più una possibile alternativa che un suo sostituto. Volendo essere “Nidhogg”, ma più grande, con una grafica più curata (ma sino all’eccesso), più livelli (10 rispetto ai 4 del primo episodio), più armi (alla spada si aggiungono pugnale, spadone e arco con qualche problema di bilanciamento) e un miglior multiplayer online, “Nidhogg 2” diventa un gioco diverso in cui non tutto è più perfettamente al servizio del gameplay. È ancora un gioco estremamente divertente da giocare in compagnia organizzando un torneo tra amici, ma non è più “Nidhogg”. E questo, nonostante i difetti, vuol dire che ha anche una sua identità, un suo sapore unico e particolare che non si limita a riproporre quello del predecessore. “Nidhogg 2” è disponibile per PC e Mac su Steam e per PlayStation 4 su PlayStation Store.

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