Samsung Gear Fit non usa Android né Tizen

Samsung Galaxy Gear, il primo dispositivo indossabile del prodotto coreano, venne lanciato con sistema operativo Android, mentre per la seconda generazione, guidata da Gear 2, si è optato per la soluzione interna relativa alla piattaforma Tizen. Per quanto riguarda invece Gear Fit, a sorpresa, sembra che l’azienda non abbia optato per nessuno dei due, installando un sistema operativo in tempo reale che offre una semplificazione maggiore rispetto le tradizionali piattaforme di questo genere.

A svelarlo è stato Seshu Madhavapeddy, senior vice president della divisione Product and Techonology di Samsung Telecommunications America, che ha spiegato come questo particolare sistema operativo abbia permesso di dedicarsi a una specifica serie di funzioni con la possibilità di trasferire dati senza alcun ritardo, ridurre la quantità di memoria utilizzata, sfruttare un processore meno potente e di conseguenza portare l’autonomia della batteria di Galaxy Fit sino a una durata di tre o quattro giorni.

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Considerato che il dispositivo è stato progettato appositamente per funzionalità che riguardano strettamente il fitness, come il controllo del battito cardiaco e il contapassi, un RTOS offrirà indubbiamente dei vantaggi in termini di calcoli accurati e tempestivi. D’altro canto, questo significa anche che gli sviluppatori non potranno realizzare applicazioni di terze parti per il dispositivo, considerato che non è presente un software development kit per questo sistema operativo. Non è una mancanza che comunque dovrebbe farsi sentire parecchio in Gear Fit, un oggetto espressamente dedicato per una determinata fascia di mercato e che di certo non vuole porsi come un’alternativa ai tradizionali smartwatch.

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