Ark Survival Evolved: l’Accesso Anticipato secondo gli autori
L’Accesso Anticipato è stato un tema piuttosto scottante sin da quando è apparso su Steam. Vuol dire pagare per lavorare come beta tester a un gioco? Vuol dire approfittare di uno sconto in cambio dell’acquisto di un gioco ancora da finire e di un contributo al suo sviluppo? E una serie di insuccessi del modello, come il caso di “Towns”, abbandonato e mai finito dagli sviluppatori dopo essere stato acquistato da migliaia di persone ed essere diventato un piccolo successo, hanno aiutato a screditare l’Accesso Anticipato. A causa di simili eventi, oggi su Steam si legge che comprando un gioco in Accesso Anticipato non si ricevono garanzie sullo sviluppo del gioco. In una intervista a Eurogamer Jesse Rapczak, cofondatore di Studio Wildcard, entra nell’argomento e discute l’Accesso Anticipato del suo “Ark: Survival Evolved”.
“Ark: Survival Evolved” ha venduto due milioni e mezzo di unità dopo il lancio nel giugno scorso, è arrivato ora sul programma di Game Preview di Xbox One e può essere considerato ormai un successo, ma secondo Rapczak non è stata la possibilità di raccogliere denaro da usare per lo sviluppo del gioco a spingere Studio Wildcard verso l’Accesso Anticipato. L’obiettivo degli sviluppatori era, anzi, ottenere feedback da parte dei giocatori su un gioco che fosse il più possibile già completo.
“Simili programmi possono davvero consentire allo sviluppatore di diffondere un gioco relativamente finalizzato e di migliorarlo, con la certezza che quando il prodotto andrà in release ufficiale potrà soddisfare i gusti del pubblico, perché è lo stesso pubblico che ha contribuito a crearlo. Non bisogna aspettare fin dopo il lancio per scoprire problemi di bilanciamento o altre cose del genere. Per quando usciremo su tutte le piattaforme, siamo piuttosto sicuri che il gioco sarà a posto in tutti i suoi aspetti. Vedere il tutto come un sistema per raccogliere ulteriori soldi può rivelarsi una scommessa molto rischiosa. Anche se tutti coloro che lo acquistano sanno bene che il gioco potrebbe non essere mai completato, è davvero necessario che questo modello non crei allarmismi e delusioni nella mente dei consumatori. Se molti prodotti utilizzassero l’early access per raccogliere finanziamenti e poi finissero per non venire mai ultimati, l’intero modello finirebbe per scomparire e gli sviluppatori come noi non avrebbero più questo fantastico modo per entrare in contatto con il pubblico. “
Per me è, è pure questa, una visione piuttosto rischiosa, che riduce il videogioco a mero intrattenimento in cui l’utente decide quello che lo sviluppatore deve dargli. Un fumettista e cantautore italiano, Gianfranco Manfredi, ha brillantemente definito “gelatai” gli artisti che si riducono a questo. “Gelatai”, perché vogliono che il consumatore vada da loro, dica che gusti vuole, cono o coppetta, la dimensione del gelato, e su queste indicazioni creano la loro opera, il bene di consumo chiesto dal cliente. “Ark: Survival Evolved”, definito dall’autore nell’intervista “un concept che al momento nessuno stava proponendo” è in realtà un gioco perfettamente identico a molti altri apparsi prima e dopo su Steam: un survival multiplayer con sistema di crafting. Ma a questo sommava i dinosauri e, a differenza di molti giochi simili, arrivava su Steam funzionante e ben fatto.
Intanto, Studio Wildcard non vuole perdere la possibilità di partecipare attivamente alla grande crescita degli eSport, e sta cercando si sviluppare “Survival of the Fittest”, popolare mod competitiva per “Ark: Survival Evolved”, in un gioco indipendente. Ci saranno tutte le caratteristiche classiche degli eSport, tra cui un sistema di monetizzazione che servirà a mantenere lo sviluppo del gioco e i suoi server, ma ancora non abbiamo dettagli precisi su quale sarà il sistema economico adottato.