Keiichiro Toyama da Silent Hill a Gravity Rush 2

Keiichiro Toyama è stato un autore fondamentale nell’industria videoludica giapponese, eppure il suo nome non è conosciuto come, per esempio, quello di Kojima, o di Miyamoto. Toyama è stato direttore e scrittore del primo “Silent Hill” e poi, dopo aver lasciato Konami, innovò ancora il survival horror giapponese creando la serie “Forbidden Siren”, scrivendone e dirigendone il primo episodio e lavorando anche come designer nel secondo, “Forbidden Siren 2”, e nel terzo, “Siren: Blood Curse”. Dopo questa serie di videogiochi horror Toyama ha diretto e creato la serie di “Gravity Rush” per PlayStation Vita e, con “Gravity Rush Remastered” e “Gravity Rush 2”, per PlayStation 4.

Il canale YouTube toco toco TV ha ora pubblicato un breve documentario su e con Keiichiro Toyama, esplorandone la vita e le influenze personali che lo han portato a diventare tanto fondamentale nella storia del videogioco. Oggi è impossibile parlare di survival horror senza parlare di “Silent Hill” e anche se Keiichiro Toyama lasciò la serie dopo solo un episodio (e anche se la serie ha raggiunto la sua vetta con “Silent Hill 2”) il suo contributo come creatore originario fu naturalmente fondamentale.

“Gravity Rush 2” prende l’innovativo sistema di combattimento, e di spostamento, del titolo originale e lo arricchisce inserendolo in una ambientazione che pare decisamente più complessa e curata, una città non più organizzata in quartieri tematici ma realistica e viva, divisa in classi sociali, in quartieri poveri e quartieri ricchi. Non mi sorprende di vedere Toyama esplorare con attenzione le strade cittadine considerando la cura con cui la struttura urbanistica e la sua vita sembrano essere state portate dentro “Gravity Rush 2”. Mi sorprende, invece, scoprire quanto di “Gravity Rush 2” provenga dal fumetto franco-belga e trovare citato come ispirazione “L’Incal” di Moebius e Jodorowsky.

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