Game Over, Milano da giocare – Il mondo di Sofia

Il festival Game Over, giunto alla terza edizione, è un festival che conserva e rivendica la propria identità underground. Nello storico spazio del Leoncavallo, in uno spirito di autogestione e di ricerca di un’alternativa al mercato mainstream, la scena indie italiana ha dato il meglio di sé. Il pubblico era numeroso e ricettivo e per gli sviluppatori – tra i quali ero orgogliosamente presente – sono state giornate intense, ricche di soddisfazioni e di confronti. Impossibile per me fare un reportage completo: vi racconterò tre giochi, abbastanza diversi fra loro, scelti secondo i criteri non oggettivi del gusto e dell’infatuazione.

Game Over, Milano da giocare: Blue Volta

Game Over Milano Blue Volta

“Blue Volta”, del team milanese Ossocubo, è un’avventura grafica punta e clicca che racconta la storia di Zeno, bibliotecario in una biblioteca molto speciale in cui la sua non è solo una professione ma una vocazione. Seguo questo gioco dallo Svilupparty 2015, quando è stata presentata la prima demo; da allora ci si è incontrati spesso e ad ogni fiera, con la scusa di  vederne i progressi, mi perdo per una mezz’ora nel mondo onirico che l’eccezionale talento dell’illustratore Francesco Pirini riesce a creare. Mi affascinano i tratti di matita evidenti, incursione materica in un mondo digitale. Al Game Over hanno portato una versione quasi definitiva del primo capitolo, dandomi la possibilità di entrare nella logica degli enigmi e della storia. Posso dire che con queste premesse c’è il potenziale perché sia una delle più belle avventure grafiche degli ultimi anni.

Game Over Milano Blue Volta

Game Over, Milano da giocare: Don’t make love

Game Over Milano Don't Make Love

“Don’t make love”, del team Maggese, specializzato in esperienze narrative, è la storia di una coppia di mantidi religiose (Matteo ne ha accennato qui). È una storia di amore e di impossibilità: amarsi, congiungersi completamente, ha come prezzo la morte del maschio. Il picco massimo del loro amore ne segnerebbe, inevitabilmente, anche la fine. Con questa consapevolezza la mantide femmina si approccia al compagno (interpretato dal giocatore) per affrontare quel discorso da troppo tempo rimandato. Si tratta di una narrativa interattiva: il giocatore può scrivere tutto ciò che desidera far dire al suo personaggio e il gioco interpreterà e reagirà di conseguenza. Grazie a un sistema di variabili il modo in cui il giocatore gestirà questa conversazione influenzerà l’andamento della storia. È un gioco che mi ha commossa: riesce a raccontare attraverso una metafora qualcosa dell’amore, qualcosa che è doloroso e inesprimibile, che resta nascosto in profondità, ma che in fondo ci riguarda tutti.

Game Over Milano Don't Make Love

Game Over, Milano da giocare: Donka Donka

Game Over Milano Donka Donka

“Donka Donka”, sviluppato da Neko8Games, è un gioco molto divertente che reinterpreta il genere con ironia e originalità. È un gioco di guida per cellulare, ma è anche un dating simulator: il protagonista (rigorosamente maschio e un po’ sfigato) porta a spasso delle bellissime ragazze cercando di conquistarle. Se le sue performance alla guida saranno abbastanza buone da far sì che la ragazza non sia troppo occupata a raccomandare l’anima a Dio – cosa non facile dato che non ci sono freni – il ragazzo/giocatore avrà l’occasione di fare la sua mossa per conquistare l’affetto della bella. E qui arriva la parte più divertente: ci si trova improvvisamente di fronte a un menu a scelta multipla completamente a fumetti che prevede varie opzioni – dalle più neutre alle più improbabili – che provocheranno reazioni diverse a seconda della personalità della passeggera. L’ipersessualizzazione delle protagoniste è quasi innocente, è un clichè usato con spensieratezza e ironia, è racconto iperbolico di un immaginario mitico in cui l’amore è una cosa semplice: basta avere una bella auto e fare le mosse giuste. È già disponibile su AppStore e Google Play.

Game Over Milano Donka Donka

“Il mondo di Sofia” è la rubrica della sviluppatrice indipendente Sofia Abatangelo su Webtrek. Ne “Il mondo di Sofia”, Sofia racconta i suoi videogiochi, i festival e le opere altrui non come giornalista o critico ma attraverso gli occhi dell’autrice e dell’artista. Trovate i giochi di Sofia sulla sua pagina di itch.io, piattaforma di distribuzione digitale, e trovate qui una sua lunga intervista di presentazione in cui Sofia si racconta come videogiocatrice e come sviluppatrice.

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